Il Fvg miglior regione d’Italia nel saldo tra assunzioni e licenziamenti.
“Il 2020 si è chiuso per il Friuli Venezia Giulia con 189mila 267 nuove assunzioni e 190mila 363 cessazioni di contratti di lavoro. Il saldo, alla fine, è negativo per circa un migliaio di unità. Si tratta di numeri che collocano la nostra regione ai vertici nazionali per quanto riguarda la tenuta del sistema economico”. E questo, in un anno complicato e segnato dal coronavirus.
Così Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, nel rilevare che “i numeri, circoscritti al lavoro dipendente, evidenziati da un recente studio di Banca d’Italia e Ministero del Lavoro, confermano quanto già prodotto dall’Osservatorio regionale e certificano la tenuta del sistema”. “La pandemia – prosegue Rosolen – ha massacrato quasi tutti, colpendo in modo molto pesante anche le regioni più produttive e trainanti. Noi abbiamo contenuto i danni. Naturalmente, nel diffondere questi dati, resta un atteggiamento cauto, prudente e consapevole della situazione generale”.
Durante il 2020, a consuntivo, il saldo tra assunzioni e cessazioni in Friuli Venezia Giulia si ferma a -1.000 unità circa, mostrando un forte recupero da giugno fino a novembre. In altre regioni del Centro-Nord questo dato è sensibilmente più grave. In proporzione, infatti, le assunzioni nette sono più basse per regioni come Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna.
“Le differenze non si fermano qui. La fase più grave della crisi – spiega Rosolen – si è registrata tra marzo e giugno, concentrata pertanto sulla stagione turistica e sul terziario con contratti temporanei. Da luglio, il cambio di passo è stato significativo e marcato e si è protratto fino a novembre compreso. La fase autunnale di restrizioni ha pesato soprattutto a dicembre. Mi preme porre l’accento su due aspetti: in Fvg la ripresa è stata più marcata e, soprattutto, si è protratta nel tempo. Mentre le altre regioni hanno assistito a uno stop brusco al termine di ottobre, noi abbiamo continuato a crescere fino alle fine di novembre. Su questa diversa performance di volume e durata della fase di recupero è molto probabile abbiano inciso, come anche fa notare Banca d’Italia, specifiche misure di sostegno alle assunzioni. La Regione, infatti, ha sostenuto in modo importante le assunzioni a luglio e a novembre, e i dati di mercato del lavoro ne confermano l’efficacia”.
L’assessore pone altresì l’accento sull’equilibrio “di genere” registrato. “Un’altra notevole differenza rinvenibile in questi dati – rileva Rosolen – riguarda l’occupazione femminile: se è vero che mediamente a livello nazionale, si è osservata una concentrazione della crisi soprattutto sulle donne e sui giovani – offerta di lavoro particolarmente esposta alla stagionalità e alla temporaneità dei rapporti di lavoro – nel caso del Friuli Venezia Giulia non si osservano grandi differenze tra uomini e donne, mentre si conferma una maggiore incidenza sul calo di assunzioni della componente under 34 anni. Per gli uomini, infatti, la differenza tra assunzioni e cessazioni è pari a -577 unità nel 2020, mentre il saldo della componente femminile è -519”.
A metà marzo l’Istat rilascerà i dati degli stock di occupati dipendenti e indipendenti a livello regionale per tutto il 2020. È ragionevole prevedere una conferma del livello occupazionale del 2019, con un calo soprattutto dell’occupazione temporanea nel settore del terziario tradizionale e degli alberghi e ristorazione, anche nella componente del lavoro indipendente. “Rimane altissima – conclude l’assessore – la soglia dell’attenzione rispetto alle misure legato allo sblocco dei licenziamenti e alle azioni necessarie ad affrontare questa fase pandemica”.