Le novità nella legge Omnibus approvata dalla Regione
Le principali novità, settore per settore, introdotte dal disegno di legge 18 Omnibus approvato a maggioranza dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
FVG PLUS. Alla società partecipata dalla Regione viene data la possibilità di costituire società controllate, in modo particolare nell’acquisizione di rami d’azienda.
ATTIVITÀ PRODUTTIVE. Gli incentivi all’insediamento vengono estesi all’intera area montana e non più alle sole zone di svantaggio economico.
GO!2025. Con un emendamento di Giunta è stato introdotto un finanziamento di 2,5 milioni per la valorizzazione e l’adeguamento dell’aeroporto di Gorizia, in modo da renderlo idoneo a ospitare grandi eventi. Per allargare l’offerta ricettiva, la Regione potrà inoltre concedere contributi ai proprietari di unità abitative ammobiliate a uso turistico nei comuni dell’area goriziana.
TURISMO. Maggiore elasticità in tema di albergo diffuso rispetto al ripristino del numero minimo di posti-letto: in caso di cessazione della società di gestione i soci potranno far confluire le loro unità immobiliari in un altro albergo diffuso in un raggio di 30 chilometri. Modificata inoltre, in seguito alla procedura di infrazione Ue, la norma del 2021 sul gelato artigianale che creava un collegamento tra le qualità del prodotto e la provenienza regionale degli ingredienti.
AGRICOLTURA. Viene allargata la tipologia degli interventi oggetto di incentivi in relazione al posizionamento di impianti fotovoltaici agricoli e di rimozione dell’amianto. Riaperti i termini di presentazione delle domande di concessione relative ai contributi per lo sviluppo agricolo e rurale.
AMBIENTE. Sempre in tema di amianto, ma relativamente alle abitazioni private, viene allargato il perimetro delle spese ammesse al contributo per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto da edifici privati adibiti a uso residenziale. Un emendamento prevede anche una commemorazione annuale nell’aula consiliare in occasione della Giornata mondiale delle vittime del lavoro e dell’amianto. Viene inoltre affidata ad Ausir, l’Autorità per i servizi idrici, la possibilità di intervenire con i propri utili a sostegno degli extra costi causati da eventi eccezionali, non solo di natura atmosferica.
CULTURA. Le celebrazioni per i 70 anni dal ritorno di Trieste all’Italia potranno beneficiare di due nuovi canali contributivi: 70mila euro al Comune di Trieste e 50mila destinati ad altri soggetti pubblici e privati. Altri 100mila euro sono destinati al progetto Primis Plus, che mira a valorizzare i luoghi della cultura attraverso la lingua friulana. Vengono semplificate le misure a favore del patrimonio regionale inserito nella lista dell’Unesco. Verrà data inoltre continuità alla Fondazione scuola merletti di Gorizia.
SPORT. Previsto un fondo di 700mila euro per il sostegno ai Comuni proprietari di impianti sportivi al chiuso, ad esclusione di quelli natatori, nei quali si svolgano campionati di rilievo nazionale o internazionale. La Federazione italiana baseball softball potrà accedere a un contributo in vista dell’organizzazione della Coppa del mondo 2024.
LAVORO. Sostegno all’ampliamento dell’Urban center delle imprese di Trieste, con un finanziamento al Comune giuliano fino a un massimo di 1 milione e 250mila euro. Contributo straordinario anche all’associazione temporanea di impresa per i progetti territoriali del Piano di azione per l’apprendimento.
FAMIGLIA. Introdotte alcune specificazioni nella normativa sull’abbattimento dei mutui: l’acquisto della prima casa deve essere fatto in regione e l’obbligo del mantenimento della residenza in Fvg per 5 anni è in capo al titolare della Carta famiglia e non a tutto il nucleo familiare.
RICERCA. Stanziati 200mila euro per sostenere la candidatura dell’Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale) a sede di due eventi internazionali.
SALUTE. Viene stabilita la possibilità di destinare risorse fino a un massimo del 6% del Fondo sanitario regionale di parte corrente per l’acquisto di prestazioni da soggetti privati accreditati. Stabilito lo storno di 10,5 milioni (3,5 per ogni annualità dal 2024 al 2026) per il Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine.
ANIMALI DOMESTICI. Norme più stringenti per chi non è in grado di tenere con sé un animale domestico e chiede di trasferirlo in una struttura: se questo avviene più di una volta ogni 2 anni, la persona in questione vedrà sospesa per 5 anni la possibilità di avere animali da compagnia.
ENTI LOCALI. Anticipati al Comune di Terzo d’Aquileia i 500mila euro concessi ma non ancora trasferiti dallo Stato per i lavori di ristrutturazione del plesso scolastico. Stralciata invece la norma che avrebbe consentito ai Comuni già capoluogo di provincia con meno di 100mila abitanti (Udine, Gorizia e Pordenone) di poter nominare un direttore generale.
PARI OPPORTUNITÀ. Stralciati tutti gli emendamenti che prevedevano la revisione delle norme su composizione e compiti della Commissione regionale per le pari opportunità: se ne riparlerà in V Commissione.
ALPINI. Stanziati 10mila euro per l’organizzazione della Giornata regionale di riconoscenza del 20 maggio.
DEMANIO. I beni ubicati in zone svantaggiate potranno essere venduti non al valore di mercato ma a quello catastale, in genere assai più basso. Viene poi consentito anche ai Comuni di cedere gratuitamente alla Regione un bene non più utilizzato. Semplificata la concessione di spazi pubblici per le troupe cinematografiche.
CONCESSIONI MARITTIME. In caso di rinnovo delle concessioni del demanio marittimo, in alcune situazioni verrà consentito di incamerare le opere edificate dal concessionario, laddove se ne ravvisi l’interesse pubblico: una commissione sarà incaricata di stabilire i casi in cui non sarà necessario ripristinare lo stato originario del bene.
PROTEZIONE CIVILE. Viene reso operativo il ruolo della sala regionale presso la Protezione civile per la difesa dei boschi dagli incendi.
PERSONALE. Con un emendamento si autorizza la Regione a prendersi carico degli oneri del personale senza tutela legale preventiva se il procedimento penale in questione, conclusosi con sentenza di assoluzione, è riferito a fatti o atti commessi nell’adempimento di un dovere a cui il dipendente non poteva sottrarsi.