La vicenda di un lavoratore in un’azienda di Gemona.
Durante i permessi della legge 104, quella relativa ai permessi per i familiari, si sarebbe recato al supermercato, in farmacia, come in macelleria e non sarebbe stato solamente in casa ad assistere la mamma gravemente invalida. E a nulla è bastata la giustificazione che quelle commissioni servissero proprio per prendersi cura della mamma. Il dipendente è stato licenziato, nei giorni scorsi, dopo la contestazione disciplinare che gli ha mosso la società dove lavorava, un’impresa metalmeccanica del gemonese.
A scoprire gli spostamenti, che l’azienda ha ritenuto irregolari, un investigatore privato (titolato ed autorizzato dalla Prefettura) che ha seguito, su mandato dell’azienda stessa, il lavoratore durante i permessi della legge 104. L’investigatore ha fornito foto, orari e relazioni dettagliate per indicare cosa facesse il lavoratore durante quelle ore. Alle contestazioni sollevate dall’azienda, a cui il lavoratore ha replicato, chiedendo anche di essere ascoltato, è seguito il licenziamento.
Del caso si sta occupando ora il consulente del lavoro Simone Tutino di Udine, che assiste il lavoratore e che sta predisponendo anche il ricorso contro il licenziamento. Il consulente ha scoperto che nel fascicolo ci sono delle fotografie effettuate all’interno della proprietà privata “e questo potrebbe aver gravemente violato i diritti del lavoratore”, fa sapere Tutino. Anche la moglie del lavoratore, in certi contesti, è stata fotografata. La vicenda, quindi, oltre davanti al giudice del lavoro, pare destinata a finire anche all’attenzione della Procura delle Repubblica, poiché si ritiene possa esserci stata una violazione di domicilio e delle interferenze nella vita privata.