Intervista a Massimiliano Biagetti, fondatore di Economia-italia.com sui mancati investimenti degli italiani

Ecco un’intervista sul risparmio degli italiani a Massimiliano Biagetti, trader, divulgatore finanziario e fondatore di Economia-italia.com, il sito di divulgazione finanziaria e la sua parte specializzata in investimenti: Finanza.economia-italia.com dove vi sono guide, suggerimenti e trucchi per capire dove investire e come investire nel mondo più redditizio..

Domanda: Signor Biagetti, come mai definisce “Il risparmio sprecato degli italiani”

Risposta: Alla fine del 2023, gli italiani avevano circa 1.153 miliardi di euro fermi sui conti correnti. Questo dato risulta in calo del 3,6% rispetto all’anno precedente, a causa dell’inflazione e della ricerca di rendimenti migliori, che hanno spinto i risparmiatori a investire parte di questi soldi. Tuttavia, è importante notare che: una parte significativa di questa liquidità è concentrata in Lombardia: circa un quinto del totale, pari a 234,4 miliardi di euro. Va detto che ci sono disparità regionali nei tassi di interesse offerti sui conti correnti.

Domanda: Questo cosa significa per i risparmiatori?

Risposta: quell’enorme massa di denaro pari a circa il 50% di tutto il PIL italiano se ne sta lì senza produrre niente, questo è un danno sia per i risparmiatori che per il sistema paese.

Con quei soldi, se fossero investiti in Obbligazioni di Stato o in azioni o ETF italiani produrrebbero non solo guadagni per chi li usa per investire ma anche per il sistema paese in quanto con i soldi della Obbligazioni di Stato l’Italia ci può fare investimenti in nuovi ospedali ( per esempio )

Domanda: Il Vostro sito Ecnomia-italia.com cosa suggerisce in questi casi? Risposta: il Nostro sito , nella sezione in cui parliamo di investimenti cioè

Finanza.economia-italia.com ,non dà suggerimenti in quanto non siamo operatori finanziari, diamo solo delle informazioni e delle Nostre personali opinioni.

Ad esempio pensiamo che convenga spostare i proprio soldi da un conto corrente o conto deposito, verso la creazione di un portafoglio titoli bilanciato e studiato a tavolino, magari con l’aiuto di un consulente finanziario di una grande banca , portafoglio titoli che avrà al suo interno obbligazioni di Stato che serviranno a tenere gran parte del capitale investito in un tipo di investimento sicuro e garantito, il resto in ETF o Azioni che possono essere più o meno rischiose a secondo del profilo di rischio dell’investitore.

In questo senso, periodicamente Economia-italia.com pubblica delle liste delle migliori azioni o dei migliori ETF o settori finanziari del momento su cui pensare di fare investimenti.

Domanda: quali sono gli altri argomenti del Vostro sito, oltre gli investimenti?

Risposta: Come dicevamo, su Finanza.economia-italia.com c’è una grande parte che riguarda gli investimenti dai più semplici, come gli immobili ai più tecnicamente impegnativi come il trading. Non mancano neppure recensioni di mutui, prestiti, carte di credito e conti correnti. Su Economia-italia.com invece cerchiamo di informare sulle ultime novità economiche che possono toccare direttamente un consumatore, da nuove tasse e tributi, a nuovi bonus e cerchiamo di accompagnare il lettore in tutto il suo percorso di vita nel mondo dell’economia e della finanza dalla nascita, da come e dove fare formazione, in quale scuola, quali sono le migliori università per trovare un lavoro, quali sono i lavori e le professioni più ricercate, la loro preparazioni, i piani studio, come aprire un’azienda, e tutta una serie di curiosità legate all’economia dello sport e dei giochi che vanno tanto di moda.

Pubblichiamo anche commenti a nuove leggi e decreti che colpiscono l’economia di tutti i giorni dei cittadini, in modo da tenerli informati sulle notizie economiche più rilevanti.

Domanda: una ultima curiosità, come mai si firmava Massy Biagio e invece ora ha deciso di usare il tuo vero nome Massimiliano Biagetti?

Risposta: lo pseudonimo Massy Biagio, chiaramente riferito al mio vero nome e cognome è un vezzo che mi porto dal “primo internet” quando le leggi sulla privacy non erano così chiare e sviluppate come oggi. Tutti avevano un nickname e quello mi sembrava il più adatto così lo adottati ma oggi è anacronistico quanto inutile usare un nickname.