Le imprese del terziario
Quasi un terzo delle imprese del terziario Fvg chiede credito per fare investimenti. La notizia emerge da uno studio curato per Confcommercio Fvg da Format Research e presentato a Trieste, nella sede della Confcommercio, dal direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini.
Nel terziario del Friuli Venezia Giulia tiene la fiducia nella propria attività economica in vista della fine dell’anno. Anche i ricavi nei servizi e nel turismo e l’occupazione: le imprese fanno leva sui propri organici nonostante la crisi. Quasi un’impresa su tre inoltre chiede credito per investimenti. Si assiste tuttavia a una diminuzione delle nuove aziende e a una crescita delle cessazioni.
“La situazione delle nostre imprese è a luci e ombre – commenta il presidente regionale Giovanni Da Pozzo con i colleghi presidenti di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Fabio Pillon e di Trieste Antonio Paoletti –. Da un lato c’è una sostanziale tenuta del sistema, dall’altro lo scenario internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e dal conseguente impatto dell’inflazione, che impone la massima responsabilità per affrontare i prossimi mesi di emergenza economica, nel contesto del passaggio determinante del Pnrr”.
Il tessuto imprenditoriale
Le imprese extra agricole registrate in Fvg sono oltre 68mila e quelle del terziario costituiscono il 66% del totale (sono oltre 45mila imprese attive). Il numero delle nuove iscritte è però in diminuzione rispetto allo scorso anno: dalle 335 del terzo trimestre 2021 alle 313 del terzo trimestre 2022. Al contrario, il numero di cessazioni risulta in aumento rispetto allo scorso anno: da 416 a 1.017. Il saldo tra “nuove nate” e “cessate” è dunque peggiorato da -81 (terzo trimestre del 2021) a -704 (terso trimestre 2022). Se questa crisi causata dall’inflazione persiste, fa sapere Ascani, circa 850 mila imprese del terziario in Fvg sono a rischio, per un valore di 2.800 posti di lavoro. La stima del rischio di chiusura delle imprese Fvg (1,9%) è peraltro molto inferiore rispetto al dato medio nazionale, pari al 4,2%.
Clima di fiducia
Nel terzo trimestre del 2022 si nota un peggioramento della fiducia nell’andamento dell’economia del paese da parte delle imprese del terziario del Fvg. Tale peggioramento è dovuto all’aumento abnorme del costo delle materie prime energetiche. Anche la fiducia delle imprese del terziario nell’andamento della propri attività economica è in peggioramento. L’indicatore tuttavia è destinato a migliorare in vista della fine dell’anno, ovvero delle prossime festività natalizie, momento in cui tornerà a 47 (a giugno era a 49).
Congiuntura economica
Nel terzo trimestre del 2022 è sceso l’indicatore relativo ai ricavi delle imprese del terziario Fvg. Rispetto al 31 dicembre, il dato di previsione è in netto miglioramento passando a 48 rispetto al precedente 44. I ricavi tengono grazie alla spinta delle imprese del turismo e dei servizi alle imprese. Peggiora ancora l’andamento dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario Fvg. Anche nel terzo trimestre del 2022 la situazione occupazionale risulta in miglioramento.
Liquidità
La capacità delle imprese del terziario del Fvg nel far fronte al proprio fabbisogno finanziario risulta in lieve peggioramento. Del tutto evidente il rapporto di causalità rispetto all’aumento dei costi dei fornitori.
Domanda e offerta di credito
Diminuisce la percentuale di imprese che hanno chiesto credito nel trimestre. Altissima la percentuale delle imprese che ricevono il credito del quale hanno bisogno. Residuale la percentuale delle imprese alle quali non viene accolta la domanda di credito. Il 62% delle imprese ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, il 27% per effettuare investimenti, l’11% per la ristrutturazione del debito. Quasi un terzo delle imprese del terziario Fvg chiede credito per fare investimenti: si tratta di un’ottima notizia. In questo quadro, i giudizi degli imprenditori del terziario del Fvg circa i costi ai quali il credito viene concesso risultano peggiorati rispetto allo scorso trimestre: il credito costa di più.