L’installazione dei pannelli solari in Friuli.
L’emergenza climatica prima, lo scoppio della guerra in Ucraina dopo, per un motivo o per un altro l’esigenza di sganciarsi dal gas e da altri fonti energetiche non rinnovabili torna ad essere impellente. Anche per questo il governo prova ad accelerare con il nuovo decreto legge energia, già passato alla Camera e che adesso attende di essere approvato anche al Senato, dove sarà votato la prossima settimana. Il decreto espone misure di contenimento dei costi delle bollette e sostegni economici per le famiglie, alle prese con il caro energia. Ma contiene anche importanti cambiamenti riguardanti le fonti energetiche rinnovabili: fotovoltaico, eolico e geotermico.
Cosa cambia per i pannelli solari.
Il primo ad averne un beneficio sarà il fotovoltaico. Con il nuovo DL Energia l’installazione dei pannelli fotovoltaici sugli edifici saranno classificati come “interventi di manutenzione ordinaria”. Cosa da poco sembrerà, ma così facendo possono essere portati avanti senza bisogno di autorizzazioni o permessi, che allungava di molto la messa in opera. Oltre a scoraggiare i cittadini.
Chi lo può fare? Non solo i palazzi o chi abita in case independenti. Ma anche chi abita nei centri storici quelli che, notoriamente, devono passare da trafile burocratiche prima di poter effettuare cambiamenti. Quindi tutti i comuni del Friuli Venezia Giulia che da anni, per il loro valore antico, sono stati impossibilitati da fare ogni modifica probabilmente adesso potranno proprio con il fotovoltaico. Sono esclusi dal provvedimento ville, giardini, parchi e complessi con valore estetico/tradizionale – sui quali sarà possibile però l’installazione di pannelli nelle coperture non visibili dall’esterno né dai punti di vista panoramici. Questo significa che gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici nei centri storici potranno essere portati avanti senza bisogno di autorizzazione paesaggistica.
La misura per l’energia.
All’appello sono chiamati anche la Regione Friuli e i comuni. Nei provvedimenti contenuti nel DL Energia si è pensato anche alla pubblica amministrazione e alle misure per ridure gli sprechi energetici. In tutti gli uffici pubblici e negli edifici dell’amministrazione pubblica, a partire dal prossimo 1 maggio e fino al 31 marzo 2023, gli impianti di condizionamento dell’aria a freddo non potranno scendere sotto i 27° C, mentre quelli di condizionamento a caldo non potranno raggiungere temperature superiori ai 19°C.