Le attività gestite da donne in Friuli.
Pronte a ripartire, ma con cautela e con tanti punti di domanda. E’ questo lo spirito che accompagna, verso la riapertura di lunedì 18 maggio, le 2624 imprese artigiane guidate da donne in Friuli. Il report elaborato dall’ufficio studi di Confartigianato Imprese Udine mostra come siano proprie le aziende al femminile ad aver patito di più il lockdown. Infatti, la fase due non ha interessato tutti e, in particolare, ha escluso gran parte delle imprese individuali guidate da donne.
Sul totale delle attività riprese, quelle femminili sono appena 1829 su 15842. Ancora, quasi il 59 per cento di queste aziende è ancora fermo, dieci volte tanto la percentuale di sospensioni tra le imprese con titolare maschio. Inoltre, a livello territoriale, la più danneggiata è Gorizia, seguita da Pordenone, Udine e Trieste. “Ante Covid – commenta la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Udine, Filomena Avolio – l’imprenditoria femminile cresceva, ora invece ci ritroviamo a fare i conti con una nuova battuta d’arresto e con le conseguenze che ne deriveranno”.
Per accompagnare la ripresa servono strumenti che, secondo il presidente di Confartigianato Imprese Udine Graziano Tilatti, sono necessari per permettere alle donne di conciliare il lavoro con la famiglia. Le imprenditrici hanno bisogno così di un piano chiaro che non scarichi gli oneri solo sulle imprese. Inoltre, l’incidenza femminile delle domande per il bonus di 600 euro è del 20,7 per cento tra i titolari, ma sale a quasi il 38 per cento tra i collaboratori.
“Questa fascia di lavoratrici – commenta Avolio – appare ancora più esposta ai contraccolpi negativi del coronavirus. Ogni intervento sulla sostenibilità del peso contributivo a carico di tutte queste artigiane, risulterebbe essere positivo”. Particolarmente importante sarà poi stimolare l’avvio di nuove iniziative femminili nel settore terziario e manifatturiero. “Speriamo che in Friuli possa prender corpo una misura ad hoc per sostenere e incentivare le imprese guidate da donne. Il tutto nel rispetto delle norme di sicurezza. Anche in questo senso, chiediamo delle indicazioni precise”.