I dati dell’export in Friuli Venezia Giula.
Nel primo semestre del 2023 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (pari a 9,5 miliardi di euro) ha evidenziato una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-9,7%, che equivale a un miliardo in meno). Solo la Sicilia (-17,2%), la Valle d’Aosta (-19,3%) e la Sardegna (-24,3%) presentano dei risultati peggiori.
Anche al netto della cantieristica navale, notoriamente caratterizzata da una forte variabilità, informa il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat, la variazione si conferma comunque negativa, sebbene meno accentuata (-2,6%). Tra le altre regioni del Nordest si rilevano al contrario i risultati moderatamente positivi dell’Emilia Romagna (+2,8%), del Veneto (+3,2%) e del Trentino Alto Adige (+4,5%). A livello nazionale la crescita è stata più sostenuta (+4,2%) rispetto a quella del Nordest nel suo complesso (+1,7%). Sempre nel primo semestre 2023 si riscontra una notevole diminuzione del valore delle importazioni regionali (-9,2%); l’avanzo commerciale è comunque diminuito (-10,5%, da 4,2 a 3,8 miliardi di euro).
Solo in provincia di Udine il valore delle esportazioni è invariato
A livello territoriale Gorizia presenta un passivo molto pesante (-49,6%) dovuto essenzialmente all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni. L’area giuliana e il pordenonese registrano flessioni più moderate (rispettivamente -11% e -3,5%); solo la provincia di Udine evidenzia una tenuta (il saldo rispetto al primo semestre 2022 è negativo, ma solo per 1,2 milioni di euro).
Le dinamiche settoriali
Oltre alla cantieristica navale si rilevano delle sensibili contrazioni delle esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo (-11,6%, che comprende la siderurgia) e di quelle dei mobili (-9,9%). Tra i settori dell’economia del Fvg che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono al contrario: i macchinari e le apparecchiature (+21,7% rispetto al primo semestre 2022); computer e apparecchi elettronici (+16,5%); i prodotti alimentari e le bevande (+9,1%).
Le destinazioni geografiche dell’export
In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, infine, si osservano delle flessioni in corrispondenza dei principali partner commerciali. In particolare, le esportazioni verso la Germania sono diminuite del 7,7% e quelle negli Stati Uniti del 44,3% (un andamento connesso al settore della cantieristica navale). Anche la Francia (-15,8%) e l’Austria (-21,1%) mostrano dei passivi consistenti, così come è diminuito il valore delle vendite in Polonia (-23,8%), soprattutto a causa della dinamica negativa dell’export di prodotti siderurgici. In diminuzione anche le esportazioni in Qatar (-4,9%), che comunque si posiziona al quarto posto tra i mercati di sbocco, grazie alla cantieristica navale e alla vendita di armi e munizioni.