In Fvg boom degli acquisti online.
A causa della crisi provocata dalla pandemia, più del 50% delle famiglie del Fvg è stata costretta a modificare i suoi stili di consumo, riducendo gli sprechi e rinunciando all’acquisto di alcuni beni e servizi, ma anche rivolgendosi di più all’e-commerce. È la fotografia sulla rete distributiva e sui comportamenti dei consumatori in Fvg nel primo trimestre 2021, proprio a ridosso dello stop deciso per il vaccino Astrazeneca, scattata dal Libro Bianco 2021.
Promossa da Federconsumatori e Adiconsum, finanziata dalla Regione e realizzata con la collaborazione di Swg e le Università di Udine e di Trieste, l’opera è stata presentata oggi a Udine. “Va detto che questa fotografia – ha spiegato uno dei curatori, Gian Pietro Zaccomer – è relativa al primo trimestre dell’anno, mentre i primi dati sul secondo trimestre ci dicono che i consumi e l’ottimismo sono ora in ripresa”.
Ristorazione, abbigliamento, cultura e tempo libero i più colpiti.
Guardando ai dati relativi alla prima parte dell’anno, il 14,2% del campione di oltre 600 famiglie intervistate ha dovuto modificare in modo consistente i suoi consumi e il 39,6% in modo più lieve, per una percentuale complessiva di famiglie colpite pari al 53,8%.
“Ristorazione, abbigliamento, cultura e tempo libero – ha precisato Zaccomer – sono gli ambiti di spesa più colpiti”. Tra gli altri dati emersi, il giudizio generalmente positivo (per il 92%) sia sull’accessibilità, sia sulla disponibilità di beni e servizi nella rete commerciale, e il crescente ricorso all’e-commerce: il 72% delle famiglie ha fatto acquisti in rete a novembre e dicembre 2020.
Un capitolo del libro è dedicato anche alla tutela dei consumatori e all’attività delle associazioni impegnate su questo fronte. “Quasi una famiglia su tre (il 31%) – ha riferito il curatore Alessio Fornasin – si è già affidata almeno una volta a una di esse e la vertenzialità ampiamente più diffusa è quella sui servizi di telefonia e internet (28% dei casi), seguita dai servizi bancari (17%), acquisto di prodotti difettosi (10%), bollette (8%) e viaggi (6%). Per il 55% le associazioni dei consumatori risolvono o aiutano a risolvere i problemi dei consumatori, e l’83% di coloro che si sono già rivolti ai loro sportelli – ha concluso – hanno risolto completamente o parzialmente il loro problema”.