Dalla Carnia alla Libia e all’Uzbekistan, Legnolandia punta sui nuovi mercati

Il gruppo Legnolandia punta ad espandersi nei nuovi mercati.

Rotta su nuovi e anche inediti mercati per raddoppiare la componente di export nei prossimi tre anni. È l’obiettivo che sta perseguendo il gruppo Legnolandia di Forni di Sopra, che conta anche gli stabilimenti Eurostratex a Sutrio e Legnoquadro a Villa Santina, tutti tra le montagne e i boschi carnici in provincia di Udine. Due le direttrici principali: Paesi in forte crescita economica e Paesi che, usciti da un periodo bellico, stanno investendo nella ricostruzione. Proprio per questo l’azienda carnica ha partecipato oggi a Milano all’evento preparatorio alla Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’agenzia Ice. Qui, il presidente del gruppo industriale friulano Marino De Santa ha anche avuto un incontro personale con la viceministro della Protezione ambientale e delle Risorse naturali dell’Ucraina Svitlana Grynchuk.

“Attualmente le nostre esportazioni arrivano al 15% e sono concentrate soprattutto all’interno dell’Unione Europea – spiega De Santa – stiamo entrando quindi in nuovi mercati per poter far crescere la componente estera fino al 30% entro il 2028. Il nostro approccio utilizza come ‘testa di ponte’ i prodotti di arredo giardino e parco giochi della capogruppo, che è leader nazionale in questo settore, per accreditarsi con le amministrazioni pubbliche e anche con i general contractor locali, così poi da sviluppare assieme progetti speciali nelle costruzioni e nell’edilizia, facendo pesare soprattutto la nostra capacità di realizzare componenti in legno di misure e caratteristiche fuori standard”.

I mercati su cui puntare.

Attualmente sono già in corso commesse e confronti su ulteriori progetti in Libia, in particolare nella regione di Bengasi, e in Uzbekistan e Kazakhstan, ma il gruppo Legnolandia, attivo dal 1830, sta guardando anche a India, Indonesia e altri Paesi asiatici.

“Nel curriculum vantiamo la costruzione dei padiglioni per Expo Milano 2015 e la realizzazione del Polo del Gusto ad Amatrice nella ricostruzione dopo il terremoto del 2016, assieme a interventi residenziali ed edifici dedicati a scuole, ambienti pubblici e grandi strutture per l’esterno – continua De Santa -. Tipologie di realizzazioni valide sia nei Paesi che stanno affrontando un periodo post bellico e quindi di ricostruzione, sia in quelli che, invece, cavalcano un robusto sviluppo economico. Dei nostri prodotti questi mercati apprezzano non soltanto l’aspetto tecnico, ma anche la sostenibilità grazie all’approvvigionamento del legno da foreste alpine certificate”.

Per sviluppare i nuovi mercati, Legnolandia sta ampliando la propria squadra rinforzando l’ufficio estero con una nuova figura proveniente dalla Scandinavia quale Export developer, impegnato proprio a individuare le nuove rotte di espansione commerciale.