L’indagine dell’Ires Fvg sul numero di nuovi rapporti di lavoro nel 2020.
Nel 2020 in Friuli Venezia Giulia il numero di nuovi rapporti di lavoro dipendente attivati in regione nel settore privato, esclusa l’agricoltura, è diminuito di quasi un terzo rispetto allo stesso periodo del 2019, pari al-30,7%, circa 44.000 in meno.
È quanto emerge da dati Inps, rielaborati dal ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo e resi noti oggi. “La pesante contrazione – ha evidenziato Russo – è ovviamente l’effetto dell’emergenza legata alla pandemia e delle conseguenti restrizioni, come l’obbligo di chiusura delle attività non essenziali, nonché della più generale caduta di produzione e consumi”.
La flessione ha riguardato tutte le tipologie contrattuali ed è stata più marcata per i rapporti a termine, in particolare le assunzioni in somministrazione (-39,3%). Le nuove assunzioni a tempo indeterminato hanno fatto segnare la riduzione più contenuta (-23,9%)
Secondo i dati Ires, il trimestre marzo-maggio ha registrato un vero e proprio “crollo dei flussi di assunzione rispetto allo stesso periodo del 2019, complessivamente -62%, e il mese di aprile è stato quello più critico, con un calo di oltre l’80% rispetto allo stesso periodo del 2019 (-81,7%)”. In diminuzione nel 2020 le interruzioni dei rapporti di lavoro (-19,5% rispetto al 2019), soprattutto quelle relative ai contratti in somministrazione e di apprendistato. Calate anche le variazioni contrattuali (-21,9%), ossia i passaggi da tempo determinato a indeterminato, con l’interruzione di un trend positivo in termini di stabilizzazioni che proseguiva dal 2018.
L’introduzione del cosiddetto bonus baby-sitting, erogato tramite il Libretto Famiglia, fa sapere Ires, “ha comportato un enorme incremento di questa tipologia di lavoro occasionale, in particolare nel periodo marzo-agosto”. Introdotta per fare fronte all’aumento dei carichi familiari a seguito della chiusura generalizzata delle scuole, la misura ha comportato nel 2020 in regione un numero di ore di lavoro occasionale retribuite mediante il Libretto Famiglia pari a 1,3 milioni, dieci volte tanto le 133.000 dell’anno precedente.