Fvg unica regione italiana con il segno più nel 2020.
In Friuli Venezia Giulia nel 2020 il numero di occupati è stato pari in media a 513.600, in aumento di 2.100 unità rispetto al 2019. La nostra è stata l’unica regione italiana a registrare una variazione positiva nello scorso anno a differenza del Veneto, ad esempio, che fa segnare un calo del -2,4%, l’Emilia Romagna del -2,1%, il Trentino Alto Adige del -2%. Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg, Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat.
La media 2020 è la sintesi delle dinamiche trimestrali del mercato del lavoro, diversamente condizionate dall’emergenza sanitaria. In particolare il periodo tra marzo e maggio è stato quello maggiormente contrassegnato da un calo dell’occupazione, a cui ha fatto seguito una fase di recupero.
L’adozione di nuove misure di restrizione dell’attività economica nel quarto trimestre 2020 ha infine rallentato la ripresa registrata. Gli ingenti interventi messi in campo dal Governo, a partire dalla Cassa integrazione fino al blocco dei licenziamenti, hanno notevolmente contribuito a limitare le ricadute negative sull’occupazione.
Nell’intero 2020, infatti, in Fvg sono state autorizzate 69,3 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, a cui si devono sommare 24,8 milioni di ore dei fondi di integrazione salariale (esclusi quelli gestiti dagli enti bilaterali), valori mai raggiunti in precedenza. Basti pensare che nel 2019 il numero totale di ore autorizzate in regione era di poco superiore a 5 milioni.
Nel confronto con il 2019 appare cresciuta solo l’occupazione dipendente a tempo indeterminato, anche in virtù del blocco dei licenziamenti che l’ha interessata, mentre è proseguita la contrazione della componente a tempo determinato e del lavoro indipendente (che comprende principalmente imprenditori, lavoratori autonomi e liberi professionisti), già in atto da tempo. Gli occupati indipendenti in regione nel 2020 erano meno di 97.000, negli ultimi 5 anni il loro numero è diminuito di quasi il 10%.
A livello territoriale solo la provincia di Trieste presenta un deciso incremento, mentre nel resto della regione le variazioni sono di modesta entità. Si può inoltre osservare che sono aumentate solo l’occupazione femminile e quella part-time, mentre i rapporti a tempo pieno risultano stabili. Per quanto concerne infine i settori, l’incremento registrato nell’ambito del manifatturiero ha compensato le pesanti diminuzioni osservate nel comparto dei servizi, quello maggiormente penalizzato dalla pandemia.
Il numero di persone in cerca di occupazione in Fvg nel 2020 era di poco inferiore a 31.000, in calo di 2.600 unità rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione regionale, nella media dell’anno, è risultato pari al 5,6% (contro il 6,1% del 2019), ma per la componente femminile si attestava al 7,4%. Bisogna comunque considerare che le limitazioni legate al periodo di lockdown hanno per mesi reso molto difficile, se non quasi impossibile, la ricerca di un’occupazione, per effetto dei maggiori carichi familiari (soprattutto per le donne con figli, a seguito della chiusura delle scuole), delle forti restrizioni agli spostamenti, del blocco dell’attività di molti settori produttivi.
A conferma del calo della disoccupazione rilevato, nel 2020 risultano in diminuzione su base annua anche le domande di prestazione Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), che in regione sono passate da 39.545 a 38.221 (-3,3%, in linea con il -3,5% registrato a livello nazionale. La fonte è l’Inps). Si ricorda che la Naspi è una prestazione erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perso involontariamente l’occupazione. La Naspi riguarda tutti i lavoratori dipendenti ad eccezione degli operai agricoli (per i quali è prevista un’altra specifica tutela) e i lavoratori a tempo indeterminato della pubblica amministrazione.