Il contributo per le piccole attività della Carnia.
A partire dal 1 febbraio, le microimprese che esercitano l’attività di commercio al dettaglio, i pubblici esercizi, i rifugi alpini di difficile accessibilità e i gestori di distributori di carburanti potranno presentare alla Comunità di montagna della Carnia richiesta di contributo per la riduzione dei maggiori costi dovuti allo svantaggio localizzativo.
Come riportato sul nuovo regolamento, le attività dei 28 comuni della Carnia in possesso dei requisiti previsti potranno richiedere un sostegno per le spese connesse alla gestione dell’esercizio commerciale e, nel caso di impianti di distribuzione di carburanti, per nuove installazioni o ammodernamento degli stessi.
Seguendo le istruzioni riportate sul sito, dal 1 febbraio sarà possibile presentare unicamente in modalità telematica richiesta di contributo per gli oneri sostenuti dal 1 gennaio 2023 fino alla data di presentazione della domanda, che comunque dovrà pervenire entro il 30 settembre. Verificata la regolarità delle istanze pervenute, verrà stilata una graduatoria secondo l’ordine cronologico di presentazione per poi procedere all’erogazione dei fondi nei limiti delle risorse disponibili.
Quanto è il contributo.
Il contributo ammonterà da un minimo di 1000 euro fino ad un massimo di 2500euro. la somma potrà essere raddoppiata nel caso in cui l’impresa eroghi almeno uno dei servizi tra cui consegna a domicilio per i residenti, accesso a internet, messa a disposizione gratuita di spazi per attività aggregative, promuova l’acquisto di prodotti alimentari e detergenti sfusi o abbia ampliato le categorie merceologiche rispetto all’anno precedente. I beneficiari dei contributi, che potranno presentare una sola istanza nell’arco del 2023, sono tenuti a mantenere attiva la propria attività per dodici mesi a seguito dell’erogazione del finanziamento.
Nel corso del 2022 la Comunità di montagna della Carnia ha finanziato 98 domande per un importo complessivo di quasi 353mila euro, somma stanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia per favorire la riduzione dei maggiori costi dovuti allo svantaggio localizzativo degli esercenti che operano nell’ambito dei territori dei comuni montani.