I contributi per le imprese del Friuli Venezia Giulia.
“Supportare gli investimenti delle imprese che puntano a migliorare lo sviluppo delle tecnologie e l’innovazione digitale mediante la concessione di aiuti a fondo perduto. L’obiettivo di quest’ultimo bando regionale, che arriva dopo una serie di altre misure che negli ultimi cinque anni hanno sfiorato il valore di 2 miliardi di euro, è favorire i processi di transizione digitale delle Pmi e degli studi professionali del territorio aumentandone la competitività e generando benefiche ricadute economiche, sociali e ambientali”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ieri pomeriggio – nella sede di Confindustria Alto Adriatico di Pordenone alla presenza del presidente Michelangelo Agrusti, dei vertici di Comet (il cluster delle meccanica), Lef (la fabbrica modello di San Vito), Polo tecnologico di Pordenone e di molti imprenditori del territorio – presentando il nuovo bando della Regione Friuli Venezia Giulia per la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno di progetti di investimento produttivo nelle imprese che valorizzino lo sviluppo della tecnologia e l’innovazione.
Il bando.
Il bando rientra nel Programma regionale Fesr 2021-2027 finanziato dall’Ue e ha una dotazione iniziale di 19.320.000 milioni. Ma nel piano finanziario ci sono già risorse aggiuntive che potranno rimpinguare la dotazione. La misura si rivolge alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti. Gli aiuti a fondo perduto supportano le spese riguardanti acquisto e installazione di macchinari, impianti, strumenti, attrezzature hardware e beni immateriali (come software o licenze d’uso), servizi di consulenza tecnologica e informatica nell’ambito della trasformazione digitale. I termini per la presentazione delle domande sono partiti ieri e si chiuderanno il prossimo 29 giugno. Le richieste vanno inoltrate alle Camere di commercio del territorio regionale che seguiranno i procedimenti contributivi.
“Questo provvedimento arriva nel momento in cui – ha aggiunto l’assessore – il tessuto imprenditoriale regionale sta mostrando dati da primato nazionale non solo sul fronte del Pil ma anche rispetto all’export e all’occupazione. L’obiettivo è di accompagnare le imprese, molto attente al futuro, nell’innovazione tecnologica, digitale e dell’intelligenza artificiale in modo che il sistema industriale possa continuare a mostrare risultati lusinghieri come quelli del primo trimestre di quest’anno”.
I requisiti e come presentare la domanda.
Possono presentare domanda e beneficiare degli aiuti per gli investimenti produttivi le Pmi aventi la sede operativa destinata al progetto nel territorio regionale, ma anche imprese che dichiarano di insediarsi in regione entro la data di rendicontazione del piano.
Sono ammessi ai contributi anche i liberi professionisti e studi associati sia iscritti agli ordini professionali che iscritti ad associazioni di categoria riconosciute. Il limite minimo di spesa ammissibile per ciascuna domanda è di 25 mila euro nel caso di microimpresa, di 37.500 euro nel caso di piccola impresa e di 50 mila euro per le medie imprese. Mentre il limite massimo di aiuto concedibile è fissato in 500 mila euro per istanza e in 200 mila per domanda nel caso di regime “de minimis”.
Le richieste vanno presentate alla Camera di commercio competente in riferimento al territorio provinciale nel quale è stabilita la sede operativa dove è realizzato il progetto esclusivamente tramite il Sistema informatico (Iol) a cui si accede dal sito della Regione nella sezione dedicata al Bando.