Confartigianato Udine chiede un’accelerazione campagna vaccini.
Il ritorno in zona gialla non porta con sé la boccata d’ossigeno sperata. Le nuove disposizioni confermano, infatti, la chiusura per circa 1.400 imprese in Fvg, tra cui palestre e piscine.
In tanti in centro a Udine per la prima cena della zona gialla
Le norme, come conferma Confartigianato-Imprese Udine, da un lato consentono sì la ripresa, seppur con limiti, a 192 aziende legate agli spettacoli, ma lasciano il freno a mano tirato per ristoranti, gelaterie, bar, pasticcerie e ancora pizzerie e gastronomie. Un totale di oltre 8 mila imprese che danno lavoro a 27 mila addetti di cui 20mila dipendenti, per le quali il cambio di colore rispetto a prima è minimo, visto che non possono al momento accogliere clienti all’interno, ma solo all’esterno. Spazi che in poche però hanno a disposizione.
“Per i più – dichiara il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti – la zona è in verità giallo scuro. Non tutti infatti hanno spazi esterni sui quali contare e per chi ne è sprovvisto quest’apertura si traduce nell’ennesima difficoltà. Capiamo bene la prudenza del governo, ma a forza di prudenza rischiamo effetti devastanti sul nostro tessuto imprenditoriale, già provato da un anno orribile. Non ci salveranno i colori – continua Tilatti -, ma l’immunità di gregge. Dopo un anno abbiamo capito che la soluzione non arriverà via decreto, ma dalla campagna vaccinale, che va accelerata il più possibile”.