In Friuli Venezia Giulia crolla il consumo degli alimentari.
L’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino FVG ( MDC FVG), dalla disamina dei dati Istat, rileva che, i dati sulle vendite al dettaglio dimostrano come il caro-prezzi continui ad incidere sulle abitudini dei consumatori, portando ad una sensibile riduzione degli acquisti cui fa da contrappeso un aumento della spesa.
Anche a gennaio le vendite registrano un crollo rilevante in volume, con una contrazione su base annua del -2,4% a fronte di un aumento in valore addirittura del +6,2%. “Ciò accerta che il calo dell’inflazione registrato nell’ultimo periodo è solo un rimbalzo tecnico dovuto alla riduzione delle tariffe energetiche, mentre i prezzi al dettaglio continuano a mantenersi a livelli elevati incidendo sulla spesa dei Consumatori”, spiega il segretario di Mdc Fvg Dino Durì.
I numeri di gennaio.
Le famiglie stanno spendendo di più per acquistare sempre meno, e la prova palese giunge dagli alimentari, comparto dove le vendite a gennaio precipitano del -4,4% in volume a fronte di un aumento in valore del 7,5%.
“Numeri che attestano l’esigenza di un cambio di rotta sul fronte dei listini al dettaglio, con il Governo che deve adottare misure specifiche per calmierare i prezzi e tutelare il potere d’acquisto dei Consumatori, che si stà comprimendo mese dopo mese – continua il segretario – . Dobbiamo rimarcare che, dall’ultima indagine a campione effettuata all’esterno di alcuni supermercati del Fvg, le rinunce che il caro prezzi porta nei comportamenti di spesa e consumo delle Famiglie la riduzione del consumo di carne e pesce, pari al -16,5% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); la riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 25,75% dei Cittadini); oltre che la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 52% dei Cittadini), acquisti presso discount“.
Le possibili soluzioni.
Il, sottolinea: resta prioritario ed ineludibile che il Parlamento rafforzi i poteri del Garante dei prezzi e della Commissione di allerta rapida sui prezzi, lavorando con le Associazioni dei consumatori per studiare le misure strutturali da intraprendere per calmierare i listini al dettaglio e soprattutto contrastare le speculazioni che ancora oggi si registrano sul fronte dei prezzi – commenta il presidente di MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro – . Ribadiamo la necessità che il Governo inserisca la questione prezzi come priorità della propria agenda, adottando tutte le misure utili a calmierare i listini al dettaglio e tutelare il potere d’acquisto dei Consumatori. Partendo dai carburanti: perchè ci si ostina a non imporre la determinazione del massimo di ricarico commissioni di intermediazione, nella misura percentuale che si riterrà più idonea, in tutti i passaggi della filiera dal Produttore alla raffinazione alla vendita? Il risultato è raggiungibile mediante l’estensione dell’ambito di applicazione della legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare al settore dei carburanti!.
“Contemporaneamente, sarebbe necessario superare il punto debole della richiamata normativa, definendo quale sia il prezzo anomalo, ossia quella alterazione dei listini che dia il potere di intervento a Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Basterebbe definire una percentuale massima di ricarico tra un passaggio e l’altro della filiera, oltre la quale si cadrebbe nel prezzo anomalo e, quindi, in un illecito sanzionabile”, conclude Englaro.