Rallenta la produzione metalmeccanica nel 2019 in provincia di Udine.
Il rallentamento delle dinamiche produttive dell’industria metalmeccanica regionale osservato nel 2018 si è acuito nei primi mesi del 2019. Dopo aver chiuso il 2018 con una crescita complessiva contenuta dello 0,3% rispetto al 2017, l’industria metalmeccanica regionale ha infatti registrato nel primo trimestre del 2019 una contrazione dei volumi produttivi dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dell’1,1% rispetto al quarto trimestre 2018 (elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine). Anche l’industria metalmeccanica della provincia di Udine ha registrato, da inizio 2018, andamenti congiunturali trimestrali in deciso rallentamento.
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“Mediamente, nel 2018 – conferma Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – i volumi di produzione, grazie ai trascinamenti positivi acquisiti nell’ultima parte del 2017, hanno registrato una crescita del +1,8% per il comparto meccanico e del +1,9% per quello siderurgico, in evidente rallentamento rispetto al 2017 quando avevano segnato rispettivamente un aumento del +3,1% e del +2,3%. L’inversione di tendenza, manifestatesi in particolare nel quarto trimestre, è proseguita per il comparto siderurgico anche nei primi tre mesi del 2019 con un calo produttivo del -1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In decelerazione rispetto al valore medio del 2018, ma ancora positiva, la variazione tendenziale del comparto meccanico, +0,5%. L’andamento è attribuibile alla contrazione della domanda interna e in particolare a quella relativa agli investimenti in macchine e attrezzature”.
Le esportazioni
“Le esportazioni in provincia di Udine nel 2018 – prosegue la presidente degli Industriali friulani – sono cresciute con la stessa intensità dell’anno precedente, raggiungendo complessivamente nei 12 mesi i 4.027 milioni di euro, con un incremento del +11,1% rispetto al 2017 (in Italia le esportazioni metalmeccaniche sono aumentate del +2,5%). Anche la decelerazione delle importazioni, aumentate del +9,6% rispetto al +31,4% registrato nell’anno precedente, incorporando beni impiegati nelle lavorazioni delle imprese metalmeccaniche, evidenzia i segnali di deterioramento ciclico”.
In dettaglio, sono cresciute le vendite all’estero dei prodotti della metallurgia (+13,2%,da 1.577 a 1.784 milioni di euro), di macchinari (+7,2%, da 1.078 a 1.115), di prodotti in metallo (+19%, da 518 a 616), di apparecchiature elettriche (+2,6%, da 255 a 261), di computer e prodotti dell’elettronica (+8,2%, da 128 a 139), di autoveicoli, rimorchi e altri mezzi di trasporto (+3,8%, da 68 a 70).
L’export è aumentato verso la Germania (+12,9%, superando i 741 milioni di euro)e l’Austria (+10,6%)e, tra i paesi extra Ue, verso gli Stati Uniti (21,4%), che si confermano, con oltre quasi 300 milioni di euro, il terzo paese come destinazione per il comparto metalmeccanico. In forte crescita, +104,1%, da 53 a 109 milioni di euro, le vendite in Cina.
Le previsioni per il futuro del comparto
“A livello previsionale – conclude Anna Mareschi Danieli – nei prossimi mesi non sono attese sostanziali modifiche del clima congiunturale che permane debole. Anche le esportazioni, che finora hanno sostenuto il comparto, potrebbero decelerare a seguito della minore espansione del commercio mondiale”.