Bilancio a un anno dall’avvio per il consorzio Tpl Fvg.
A un anno dall’avvio del nuovo modello di gestione del trasporto pubblico locale regionale, è tempo di fare i primi bilanci anche per il consorzio Tpl Fvg che, subentrato in tempi di Covid, ha affrontato importanti sfide legate alle limitazioni pandemiche.
Transizione digitale.
Nel corso di questo primo anno di servizio sono stati attivati strumenti innovativi per l’informazione ai passeggeri real time. Sono in corso di installazione, inoltre, 56 monitor infodinamici di terra (urbani ed extraurbani) con orari di partenze e arrivi in tempo reale e 24 totem informativi dislocati nei punti strategici del territorio regionale: con monitor a led da 55 pollici di ultima generazione, accessibili anche alle persone con disabilità motoria su sedia a rotelle, sono postazioni interattive connesse alla piattaforma centrale Tpl Fvg, e consentono di accedere alle informazioni sul trasporto pubblico locale in regione, inclusi avvisi sulle variazioni e perturbazioni dei servizi, la pianificazione del viaggio, il tempo reale. L’intera flotta regionale è dotata di un sistema contapasseggeri molto sofisticato oltre che di telecamere a bordo per garantire la sicurezza
“L’ambito operativo del Consorzio continua ad essere impegnato in innovazione e qualità complessiva – afferma Aniello Semplice, amministratore delegato del consorzio Tpl Fvg – per consolidare e innalzare il livello di eccellenza riconosciuto al trasporto pubblico locale nella regione Friuli Venezia Giulia”.
Investimenti in transizione ecologica.
Proseguono gli investimenti in transizione ecologica di Tpl Fvg, che vanta una flotta regionale con età media di 7 anni a fronte di una media nazionale 12 anni; nella città di Trieste la media è di 4 anni. Il percorso verso la decarbonizzazione si concretizza attraverso il continuo inserimento nel parco mezzi di bus a basse emissioni e ad alimentazione ecologica. Già pioniera nell’utilizzo del gas naturale compresso nel servizio urbano, Tpl Fvg ha recentemente introdotto a Udine nuovi veicoli a metano per i servizi extraurbani (tra i primi in Italia), ed entro i prossimi 2 anni entreranno in servizio ulteriori 30 vetture, per un investimento complessivo di circa 7 milioni di euro.
L’integrazione modale.
Si concentrano le attività volte ad ottimizzare l’integrazione gomma – ferro, gomma – gomma, gomma – acqua, gomma -bici, anche a supporto della mobilità slow e del cicloturismo.
Un esempio di integrazione è la collaborazione con Trenitalia che ha consentito il lancio del servizio Lignano Link, attraverso l’adeguamento degli orari delle corse, permette l’integrazione (anche tariffaria) del treno con il bus all’interscambio di Latisana. Inoltre, gli orari dei servizi sulle linee di primo livello sono stati adeguati per renderli in coincidenza con i treni.
Si arricchisce anche l’offerta di trasporto pubblico per il litorale che, con l’attivazione sperimentale della nuova linea marittima Grado – Lignano, in coincidenza a Grado con le partenze per Trieste, vede un servizio che copre tutta la costa, partendo da Muggia per arrivare fino a Bibione, passando per Marano. Questi servizi che offrono il trasporto bici a bordo sono dedicati a residenti e turisti che sempre di più apprezzano la mobilità sostenibile lungo gli itinerari delle ciclovie regionali, supportati anche dai Bicibus attivi stagionalmente sulle storiche linee Udine – Grado, Udine – Lignano, Grado – Gorizia – Cormons e Maniago – Gemona.
Quinto operatore italiano.
“Con una produzione chilometrica superiore ai 43 milioni l’anno – afferma il presidente Piergiorgio Luccarini -, siamo un’esperienza pilota in Italia: oggi siamo il quinto operatore italiano del settore e una delle 20-25 maggiori realtà industriali del Friuli Venezia Giulia, con più di 1.800 addetti e un indotto di almeno 300 persone. Solo nel 2020, Tpl Fvg, tramite le proprie consorziate, ha restituito al territorio più di 120 milioni di euro, fra acquisti di beni e servizi, retribuzioni del personale, dividendi e tasse locali. Significa che per ogni euro di fatturato, circa 75 centesimi sono ritornati in Friuli Venezia Giulia, a chi in Friuli Venezia Giulia ci vive e ci lavora”.