La pandemia si porta via 236 locali in Friuli. I bar piú famosi che hanno chiuso

Il 6% dei bar del Friuli ha chiuso

In Friuli Venezia Giulia ci sono bar che una volta che hanno abbassato la serranda non posso più rialzarla la mattina dopo. È la conseguenza di due anni di pandemia. Sono 236 le caffetterie che non sono riuscite a sopravvivere al Covid-19, secondo i dati Unioncamere e Infocamere. Nel 2019 infatti la regione poteva contare 3.934 esercizi, che nel 2021 sono diventati 3.698. Il 6% dei bar quindi non è sopravvissuto alle restrizioni e alle ondate. Ma la flessione era iniziata già prima del coronavirus, visto che nel 2016 le caffetterie erano 4.044.

“Duecento bar chiusi significa che ci sono quantomeno 1000 famiglie che hanno perso un reddito – commenta Antonio Dalla Mora, presidente della Confcommercio Fipe provinciale di Udine – .Questa è una grande dispersione di professionalità. Perché in ogni bar ci sono figure con una professionalità acquisita negli anni e tanta esperienza alle spalle. Udine non fa né meglio e né peggio. Purtroppo si trova in linea con la tendenza di chiusura degli esercizi, dovute alla pandemia e alla gestione delle chiusure, in alcuni casi davvero troppo restrittive

Il danno sociale e i bar storici chiusi

Il danno è economico e sociale. Implica povertà dal punta di vista del reddito e dei rapporti. “Dietro a quei bar ci sono anche le storie personali”, continua il presidente della Confcommercio Fipe provinciale di Udine: “Sono luoghi in cui si lavora e si gestiscono delle relazioni umane con il cliente. Si è perso un luogo di socialità. Rappresentano l’anima di un paese e di una città. E adesso si è perso anche questo“. È ancora più drammatico se a chiudere è un bar storico perché, per dirlo con le parole di Antonio Dalla Mora questi “sono la memoria di un paese, di una comunità, che aiutano a tramandare le tradizioni e i ricordi”.

Per questo è stato un duro colpo per la città di Udine quando si è venuto a sapere il Bar all’Agricoltura di via Gorghi sarebbe andato all’asta, a ottobre 2021. Un pezzo di storia venduto al miglior offerente. Lo stesso è avvenuto a Gemona, quando le titolari dell’Autogrillo, Daniela e Laura Cosetti, assieme a mamma Ivana, hanno ammesso di non riuscire più a far fronte. Portando sconforto negli abitanti del paese.