Appello dell’Ance ad affidare i lavori a imprese del Friuli.
“Affidare lavori alle imprese friulane è più sicuro ai fini dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in quanto si evita la trasmigrazione tra regioni. Inoltre, conviene all’amministrazione regionale, perché vi è un recupero, in termini di gettito fiscale, di una parte della spesa realizzata”.
A sostenerlo è l’ingegnere Angela Martina, presidente di Ance Udine, che in questi giorni, con una delegazione di costruttori edili friulana, si è incontrata con alcune amministrazioni pubbliche per un confronto in tema di lavori pubblici.
Accade, infatti, che alcune stazioni appaltanti del Friuli Venezia Giulia, nelle procedure di gara d’appalto per la realizzazione delle opere pubbliche, non tengano nella dovuta considerazione le realtà imprenditoriali della regione.
I costruttori di Ance Udine hanno infatti rilevato che in alcune procedure di gara su 15 inviti solo 5 erano rivolti ad imprese friulane e ben 10 risultavano di provenienza extraregionale. Secondo Ance Udine “tale rapporto va invertito al più presto per scongiurare i pericoli della trasmigrazione extraregionale e per evitare di perdere occasioni di lavoro per le aziende del territorio regionale”.
Nel corso degli incontri, amministratori e Responsabili unici di procedimenti hanno convenuto “sull’opportunità di invitare alle gare d’appalto in prevalenza le imprese locali, che rappresentano un esempio di professionalità, competenza e consolidata tradizione”.
La presidente di Ance Udine ha ricordato poi “che le regole del codice dei contratti sono state di recente derogate dal Dl Semplificazione proprio per favorire la ripresa economica dei vari territori dopo il lock down conseguente al Covid. Inoltre, in questa delicata fase di nuova emergenza, è importante evitare al massimo gli spostamenti, preferendo appunto le aziende del territorio. Le realtà locali vanno sempre favorite anche per evitare che situazioni paradossali possano ripetersi, come ad esempio lavori affidati ad imprese di fuori regione e poi interrotti, contratti rescissi, varianti, ritardi, sospensioni, facilità di contenzioso con inevitabili lievitazioni dei costi di realizzazione”.
Va infine ricordato che, per ogni milione di euro investito in costruzioni eseguite da imprese regionali, il ritorno fiscale, per il territorio è di 180 mila euro. “E questo – ha concluso Martina – consente così al sistema Fvg di recuperare a valle una parte della spesa erogata a tutto vantaggio della collettività”.