Le percentuali del primo trimestre in Fvg
A livello regionale, nel primo trimestre del 2022 le esportazioni hanno registrato una crescita sostenuta in valore, pari a +51,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 3.315 a 5.016 milioni di euro). Da rilevare che il risultato in FVG è fortemente influenzato dalla cantieristica navale e dalla sua variabilità nel tempo. Senza tale comparto (passato dai 9.153 milioni del primo trimestre 2021 ai 710.900 milioni del primo trimestre 2022) la variazione si attesta comunque a +30,2%, influenzata anche dall’aumento dei prezzi delle materie prime, oltre che da un maggior volume di vendite per export.
I dati territoriali evidenziano, sempre in virtù delle performance della cantieristica, un risultato particolarmente positivo dell’area isontina (+312,3%). Tutte le altre province mostrano comunque incrementi superiori al primo trimestre 2021 (Udine +34,2%, Trieste +36,1%, Pordenone +22,9%).
Nella provincia di Udine, per quanto riguarda il dettaglio dei settori produttivi, nel primo trimestre dell’anno in corso è stata in decisa crescita numerica l’export dei prodotti della metallurgia (+42,9%, da 422 a 603 milioni di euro), macchinari (+11,6%, da 243 a 272 milioni di euro), prodotti in metallo (+47,7%, da 142 a 210 milioni di euro), mobili (+22,1%, da 96 a 117 milioni di euro), articoli in gomma e materie plastiche (+50%, da 69 a 104 milioni di euro), prodotti alimentari (+23,9%, da 75 a 92 milioni di euro).
Importazioni ed esportazioni
In forte aumento per il Fvg le importazioni, +49,1% (da 2.015 a 3.005 milioni di euro) che riflettono anche l’aumento dei prezzi materie prime e componentistica. Nel primo trimestre del 2022, le esportazioni della provincia di Udine hanno fatto registrare una crescita in valore sostenuta, pari a +34,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 1.404 a 1.885 milioni di euro). Una percentuale superiore alla performance realizzata nell’intero Nord Est (+24,2%).
Con riferimento alle importazioni, in forte aumento il valore (non le tonnellate) degli acquisti di prodotti della siderurgia e metallurgia (+66,3%, da 264 a 439 milioni di euro), di rifiuti (+24,9%, da 150 a 188 milioni di euro), di prodotti chimici (+78,3%, da 89 a 158 milioni di euro).
A certificarlo è l’ufficio studi di Confindustria Udine su elaborazione dati Istat, che evidenzia come l’incremento dei prezzi di vendita, per bilanciare l’aumento dei costi delle materie prime, si sia riflesso sul valore dell’export ed import.
Le aziende, dunque, stanno già iniziando a trasferire per quanto possibile sul prezzo finale dei prodotti i rincari delle materie prime e dell’energia. Lo si evince dalla variazione rilevata dall’Istat sulle esportazioni nazionali (dato invece non disponibile a livello territoriale): la crescita dell’export nel primo trimestre, infatti, è stata complessivamente in Italia del +22,9% in valore, ma “solo” del +11,3% in quantità.
Ovviamente i dati del primo trimestre sono parzialmente influenzati dal rincaro dell’energia, materie prime e conseguenze della geopolitica attuale che si evidenzieranno più chiaramente da qui a fine anno.
Paesi con alto valore di export
Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania, che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che nel trimestre in esame raggiunge i 334 milioni di euro, pari al 17,7% delle vendite totali effettuate sui mercati internazionali, con una crescita tendenziale del +44,5%.
Seguono l’Austria (+57,4% per 200 milioni di euro), Francia (+26,1%, 129 milioni di euro), Stati Uniti (+17,3%, 119 milioni di euro).