Il rincaro di legna da ardere e pellet in Friuli Venezia Giulia.
Gli aumenti, come sappiamo, sono stati corposi. Anche in Friuli Venezia Giulia si sente, eccome, il peso dei rincari che sono scattati dallo scorso 1° ottobre. A parte da quella data, il prezzo dell’energia elettrica si è impennato del 29,8%, mentre quello del gas è cresciuto del 14,4%.
Ed ecco così che molti, non soltanto in montagna, volevano puntare su stufe a legna o pellet per ridurre i costi di altre materie prime che stanno lievitando. Purtroppo, però, anche questi prodotti vedranno un ritocco all’insù dei listini.
Le preoccupazione dei consumatori.
“Ci troviamo a fare i conti con prezzi più che raddoppiati e scarsità del materiale. Non si sono fatte scorte e ora che l’economia sta ripartendo dopo lo stop forzato del Covid dobbiamo fare i conti anche con l’aumento dei costi di produzione legato all’aumento di energia e carburanti – sintetizza Barbara Puschiasis, presidente dell’associazione Consumatori Attivi -. È impossibile recuperare, ma diventa necessario far fronte seppur la situazione stia divenendo paradossale. Manca legno e così si rallenta la produzione anche di mobili, serramenti, imballaggi di cartone, pellet. Tutto ciò si ripercuote sui settori più disparati”.
La cooperativa: aumentato solo il legno.
Tutt’altro quadro, invece, quello tratteggiato dalla Cooperativa di Consumo di Premariacco, che ha una sezione dedicata all’Agraria. “Il prezzo del legno è cresciuto del 10%, mentre quello del pellet è rimasto praticamente invariato, salvo qualche centesimo di arrotondamento. Per fortuna, abbiamo una buona scorta in casa e quindi riusciamo a praticare importi molto simili a quelli dello scorso anno”.
Il Consorzio: chi ha fatto ordini per tempo ha risparmiato.
“Tanto la legna da ardere quanto il pellet subiranno rincari dovuti all’aumento dei costi di trasporto, anche se ora sono difficili da quantificare”. A dirlo è Gino Vendrame, presidente del Consorzio Agrario Fvg, una realtà che ha consigliato ai suoi clienti di giocare d’anticipo. “Negli scorsi mesi – ricorda – abbiamo invitato ad acquistare questi prodotti a un prezzo già impostato. Una scelta che molti hanno abbracciato e che per loro sarà premiante. Avere scorte in magazzino ci ha consentito di mantenere gli importi calmierati. Chi acquisterà in futuro, invece, inevitabilmente andrà incontro a oneri maggiori”.