L’incontro a palazzo Torriani a Udine.
Superare ogni anacronistico steccato tra settore primario e imprese della trasformazione, promuovendo progettualità comuni a beneficio delle filiere agroalimentari in regione. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo strategico condiviso, a palazzo Torriani, dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna Stefano Zannier nel corso di un incontro con il vice presidente vicario di Confindustria Cristian Vida, il vice presidente Fabrizio Cattelan, il capogruppo del comparto alimentari e bevande Franco Morgante e il direttore generale dell’associazione Michele Nencioni.
“Dalla carne, al latte, all’ortofrutta, per fare soltanto qualche esempio, la valorizzazione delle nostre produzioni agricole – hanno convenuto i presenti – passa attraverso la loro trasformazione, anche in chiave industriale. Promuovere il dialogo tra produttori agricoli e trasformatori, sulla base di percorsi condivisi con l’amministrazione regionale, è un obiettivo possibile e necessario in una regione che registra volumi produttivi contenuti e soggetti attivi, sia nel settore primario, sia nell’industria della trasformazione, di piccole e medie dimensioni, seppur vocati alla qualità”.
“L’industria alimentare e bevande del Friuli Venezia Giulia, con i suoi 8.564 addetti e le 1.162 imprese – hanno ricordato i rappresentanti di Confindustria Udine – conta rispettivamente il 7,5% e il 9,6% del totale dell’industria manifatturiera regionale e pesa per il 7,5% del valore aggiunto manifatturiero regionale. In provincia di Udine, il peso dell’industria alimentare e bevande è ancora maggiore, raggiungendo l’8,6% degli addetti e il 10,5% delle imprese manifatturiere. Un settore vitale e importante, per peso economico e addetti, che cerca nuovi percorsi di crescita anche attraverso un più efficace raccordo con il settore primario del territorio”.
“La logica della rete diventa decisiva anche per intercettare le previsioni di legge e i relativi interventi di sostegno al settore. Non ha senso parlare di sola agricoltura, ma bisogna ragionare sull’intera filiera”, ha concluso l’assessore regionale.