Persi 8 mila posti e contrazione del Pil regionale del 7,1 per cento.
L’emergenza covid-19 fa segnare il passo in Friuli Venezia Giulia con una perdita nel primo trimestre di 8 mila posti di lavoro e una contrazione del Pil regionale su base annua del 7,1 per cento. Lo ha detto l’assessore regionale Alessia Rosolen nel corso dell’audizione compiuta in II
Commissione consiliare illustrando alcuni temi di sua competenza
riguardanti l’esame dei documenti della sessione europea 2020.
In particolare l’esponente dell’esecutivo Fedriga si è soffermata su alcuni cambiamenti che si verranno a determinare, anche a livello regionale, rispetto a quanto programmato dalla legislazione comunitaria approvata ad inizio anno in materia di lavoro. L’assessore Rosolen ha posto in risalato come l’emergenza sanitaria legata al covid-19 provocherà ripercussioni diverse e peggiori in questo comparto rispetto a quelle già viste nel 2008.
“Nel comparto dell’occupazione, i poco rassicuranti segnali provenienti già a fine 2019 si sono confermati nei primi mesi del 2020, anche a seguito dell’emergenza epidemiologica che ha prodotto in Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre una riduzione di posti di lavoro pari a 8 mila unità. Non c’è dubbio che queste variazioni tendenziali diventeranno strutturali per l’anno in corso. A tal proposito si sta operando anche ai tavoli nazionali ed europei per finanziare, con fondi strutturali, sia la parte riguardante la politica attiva di lavoro e quindi la formazione, sia sugli ammortizzatori sociali”.
In conclusione, Rosolen ha ricordato che la Regione si sta impegnando ad aiutare la popolazione con una serie di interventi previsti nelle norme anti covid-19 ma sarà necessario appoggiarsi anche all’Europa.