A Bottenicco di Moimacco è oggi sede della Fondazione omonima.
A pochi chilometri da Cividale del Friuli, la famiglia bolognese de Claricini s’insediò intorno alla metà del XIII secolo mettendo le basi per quello che diventò un complesso architettonico e terriero fondamentale per l’economia della zona.
Da qui trae origine l’attività dell’azienda agricola de Claricini Dornpacher che oggi è totalmente vocata al sostentamento della fondazione omonima, nata 50 anni fa per volere testamentario della contessa Giuditta de Claricini Dornpacher a fini culturali e che oggi è amministrata da un consiglio designato dal Comune di Cividale del Friuli, dall’Università degli Studi di Udine, dalla Fondazione Friuli e dall’Accademia udinese di scienze, lettere ed arti presieduta dal professor Oldino Cernoia.
La storia della famiglia de Claricini in Friuli risale alla metà del XIII secolo. Da Bologna a Cividale, fino alla costruzione anche della villa a Bottenicco di Moimacco, oggi sede della Fondazione de Claricini Dornpacher. Nel 1418 un’investitura imperiale accordò addirittura l’onore di aggiungere al loro cognome il predicato di Dornpacher, casa austriaca estinta.
Chi arriva a Bottenicco, si trova sorpreso dal complesso seicentesco di Villa de Claricini Dornpacher, che comprende la grande casa dominicale, la chiesa e annesse dipendenze. La villa mantiene lo sviluppo orizzontale proprio della casa colonica friulana, ma in questa piccola frazione appare come un’architettura di altri luoghi. Gli ambienti interni conservano il mobilio originale, una ricca biblioteca con oltre 5.000 volumi, quadri e stampe, la collezione di tessuti antichi e ricami della contessa. La villa poi si apre su un magnifico giardino all’italiana e sul parco con gruppi di essenze secolari di faggi, cedri e abeti.
Ma il complesso architettonico e terriero è formato anche da diversi ettari agricoli. Fin dall’inizio, infatti, l’attività agricola è connessa con la storia della famiglia de Claricini in Friuli. Da 50 anni, inoltre, il lavoro dell’azienda agricola de Claricini Dornpacher è vocato al sostentamento economico della fondazione omonima. Nel tempo la dimensione delle terre è rimasta più o meno sempre la stessa. Quel che è cambiato è stato l’approccio, sia di impostazione che di redditività. Dal 2019, infatti, il seminativo è diventato interamente biologico.
Intorno alle mura della villa seicentesca si trovano gran parte dei 12 ettari di vigneto (una parte si trova anche sulle colline di Rubignacco), oltre 150 ettari di seminativi biologici. La cantina ottocentesca, da poco restaurata, custodisce i vini della tradizione enologica friulana, come il Merlot, il Cabernet, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Friulano, Sauvignon, Pinot Grigio, Chardonnay e Prosecco.
Oltre alla produzione e vendita di vino, l’azienda coltiva e vende orzo e farro decorticati, farina e pasta di farro e di grani antichi. Dalla macinazione a pietra per produrre la farina alla pastificazione, tutto viene fatto artigianalmente in Friuli Venezia Giulia.