L’arrivo delle Varvuole.
La sera del 5 gennaio, vigilia della festa dell’Epifania, fino ad un tempo non molto lontano dall’inizio del terzo millennio, era tradizione che i bambini strofinassero con l’aglio le maniglie e le serrature di tutte le porte di casa che si affacciavano sulla strada.
Il motivo di questo rituale era dovuto all’arrivo delle Varvuole, ovvero le streghe marine che, dal tempo dei tempi, raggiungevano veloci e furtive le coste delle lagune di Grado e di Marano Lagunare.
Le streghe marine.
Erano delle indesiderate ospiti che si aggiravano curiose per passeggiare per calli e campielli e tra le case di Grado, stordite dall’odore forte del tubero, si tenevano lontane e ben distanti dai borghi marinari.
I bambini, dopo aver sfregato maniglie e serrature mentre cantavano “Freghè co l’agio che non la vegna a ciaparve e portarve via”, correvano in riva al mare per vedere se qualche Varvuola avesse avuto il coraggio di avvicinarsi ai borghi marinari.