Le vecchie tradizioni natalizie.
Durante il periodo di Natale, era tradizione, nel mondo agreste, seguire alcuni riti, come quello di evitare, durante l’ultima notte del mese, di tagliare legna nel bosco e sacrificare il maiale.
Durante questo periodo, il patriarca della famiglia, dopo aver raccolto alcuni carboni del nadalin, li poneva in un recipiente, aggiungeva un po’ di incenso, un po’ di mirra e si avviava seguito dagli altri componenti della famiglia a purificare e profumare tutte le stanze della casa, nella stalla e il bestiame, nel fienile, nell’orto, nei campi e nel vigneto.
Il rito.
Il rito era accompagnato dalla cantilena con formule di buon auspicio per la buona salute dei famigliari e del bestiame, per l’abbondanza dei raccolti, per la preservazione dal fuoco, dai fulmini, dalle tempeste e dai temporali.
Per le case, passavano i giovani con “la bella stella” che cantavano i canti natalizi e rinnovavano gli auguri di buon anno. Ai giovani erano donati frutta secca e dolcetti preparati appositamente dalle famiglie che attendevano la visita della bella stella.