Il bilancio 2019 del Teatro di Udine.
La Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine archivia un 2019 più che positivo, con i conti in ordine. Lo attesta il relativo conto economico approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci, che registra ricavi pari a 3.478.877 euro e costi per 3.441.210 euro. L’avanzo di gestione ammonta dunque a 37.667 euro.
Fra i dati più significativi figurano i ricavi derivati dalla vendita degli abbonamenti e dallo sbigliettamento, che ammontano a 1.187.535 euro e confermano il lusinghiero apprezzamento da parte del pubblico per i cartelloni di prosa, musica e danza proposti. A questi si sommano i contributi degli Enti partecipanti (Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine) che hanno corrisposto complessivamente 1.639.753 euro.
Dando uno sguardo ai dati complessivi della stagione 2018/19 – l’ultima portata a compimento – sono stati 40 gli spettacoli in cartellone fra musica, danza, lirica, prosa e operetta, per un totale di 71 alzate di sipario e 54.178 presenze: un’offerta che ha raccolto l’apprezzamento pieno del pubblico ed è stata premiata dalla vendita di 4853 abbonamenti.
A questi numeri si aggiungono i dati relativi alle altre attività organizzate direttamente dal Giovanni da Udine, ovvero le 9024 presenze dovute al crescente successo delle “Lezioni di Storia” (6 appuntamenti domenicali dedicati alle Guerre Civili), agli spettacoli per bambini (i 4 appuntamenti di Teatro Bambino) a “Trame ricucite” (3 appuntamenti) – iniziativa destinata alla valorizzazione del teatro in lingua friulana – e alle numerosissime attività collaterali di approfondimento: le visite guidate all’edificio del Teatro, i laboratori per bambini, Casa Teatro e Prima del Concerto.
“I dati relativi al 2019 sono molto positivi nel loro complesso ed evidenziano il consolidamento del piano culturale della Fondazione – commenta il presidente della Fondazione Giovanni Nistri –. Non possiamo dunque che essere soddisfatti per questo risultato anche se a preoccuparci rimane l’emergenza sanitaria che ha bruscamente interrotto il cartellone 2019/20 che, pure, aveva confermato la sua capacità attrattiva con 5.200 abbonamenti sottoscritti nei diversi settori. L’auspicio è dunque di ripartire al più presto con la nuova programmazione e, soprattutto, con il supporto del nostro pubblico che non ha mancato mai di farci sentire la sua vicinanza”.
Parole di soddisfazione sono giunte anche dall’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, intervenuto all’assemblea dei soci della Fondazione in rappresentanza del Comune di Udine: “Non possiamo che congratularci con l’amministrazione del Giovanni da Udine – ha rimarcato – che ha saputo coniugare l’efficiente gestione delle risorse – fatto tutt’altro che trascurabile in questo momento – con una programmazione artistica di alto livello qualitativo e sempre apprezzata dal pubblico”.
Osservando nello specifico i dati della stagione 2018/19, si evidenzia che il cartellone di musica e danza firmato dal direttore artistico e sovrintendente Marco Feruglio ha registrato il sold out praticamente in tutti gli appuntamenti proposti. Complessi come la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, la Seoul Philharmonic, l’EUYO e la Philharmonia Orchestra con il suo direttore Esa-Pekka Salonen hanno registrato il tutto esaurito in poche ore, con spettatori arrivati da tutta Italia e anche dall’estero. Per la danza, particolarmente gradita è stata La Bella addormentata del Balletto Yacobson di San Pietroburgo che ha confermato l’immortalità dei grandi capolavori della classica.
Per quanto attiene la stagione di prosa 2018/19, gli spettacoli scelti dal direttore artistico Giuseppe Bevilacqua si sono distinti per la qualità degli allestimenti e la presenza di interpreti molto amati dal pubblico – Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Veronica Pivetti, Luisa Ranieri, Lino Guanciale solo per citarne alcuni. Da segnalare in particolare, oltre ai sold out per tutte le repliche di spettacoli come Aggiungi un posto a tavola, Dirty Dancing e A Christmas Carol, l’ottimo riscontro di pubblico per le messe in scena da autori classici (I Miserabili di Victor Hugo, Don Giovanni di Molière) e contemporanei (il Maestro e Margherita di Bulgakov, Il costruttore Solness di Ibsen, Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini) uniti sotto il segno del teatro d’arte di qualità.