Per raggiungere il santuario dedicato a Sant’Osvaldo, re di Northumberland, molto frequentato nei secoli scorsi da pellegrini e credenti perché invocato contro la peste, fino a dopo la metà del secolo 1800, si poteva percorrere solo una mulattiera che saliva da Ampezzo.
E per lo stesso sentiero, era collegato il borgo di Sauris che si trova in una posizione soleggiata, formato dai villaggi di Sauris di Sopra e di Sotto, Latais e La Maina.
L’altare prestigioso.
All’interno del santuario, è custodito un pregevole altare a sportelli realizzato nel 1524 dallo scultore e pittore pusterese Nicolò da Brunico, con guglie, doratura e le figure scolpite in bassorilievo colorate, che ricordano scene della vita della Sacra Famiglia.
Oggigiorno, per raggiungere il borgo di Sauris e il santuario a Sauris di Sotto, si percorre la rotabile che sale lungo il suggestivo stretto canyon, superando il ponte alto più di cento metri, e la diga artificiale che forma il lago per la produzione di energia elettrica.
Leggende raccontano che le caverne e le grotte che si vedono ai lati della strada e sulle pareti delle montagne fossero abitate in tempi molto remoti da eremiti.