Lo stand del Fvg al Salone del libro.
I temi dell’attualità e della cronaca ma anche della storia ancora troppo poco divulgati hanno riempito lo stand del Friuli Venezia Giulia al Salone del libro di Torino, dimostrando come i fatti di guerra raccontati in prima persona da chi è stato inviato nelle zone belliche suscitino l’attenzione del pubblico che vuole ascoltare “in presa diretta” le testimonianze di chi quegli episodi li ha vissuti sulla propria pelle.
Lo ha evidenziato l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli a margine di tre degli incontri che hanno animato lo spazio del Friuli Venezia Giulia al Lingotto, vedendo protagonisti prima Fausto Biloslavo nell’evento dal titolo “Dall’Afghanistan all’Ucraina, raccontare la guerra”, poi Toni Capuozzo autore del libro “Balcania” edito dalla Biblioteca dell’immagine ed infine Simone Cristicchi su tema “L’esodo istriano giuliano e dalmata in letteratura e al teatro”.
Facendo riferimento al primo degli eventi in calendario, l’assessore regionale ha ricordato come Biloslavo sia un vero reporter di guerra perché racconta quello che vede in modo neutro e senza filtri, affinchè chi lo ascolta possa formarsi la propria opinione sui fatti di cronaca. Ciò che ha colpito particolarmente l’esponente dell’esecutivo sono state le parole del giornalista triestino quando nel suo racconto al pubblico ha citato ciò che ha visto a Kiev, ossia i giovani in strada che gli hanno ricordato quelli presenti a Budapest nel ’56 e quelli in Italia nel ’45 per manifestare contro il comunismo.
A margine dell’appuntamento dedicato a Toni Capuozzo, l’assessore alla Cultura ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia da terra di confine sia diventato ora un crocevia di culture e saperi, che ha permesso al giornalista palmarino di acquisire e maturare quella sensibilità per interpretare e raccontare realtà molto diverse dalla nostra e farcele comprendere in modo semplice e diretto.
Infine, sull’evento di Cristicchi la Regione ha posto in risalto come l’istituzione del Giorno del ricordo, seppur molto importante, di per sé non sia ancora sufficiente per fare completamente luce sulla vicenda delle foibe, una brutta pagina della storia che visto suo malgrado protagonista l’estremo nordest dell’Italia. Per l’assessore regionale il cantautore con la sua attività ha contribuito molto di più di quanto abbia fatto la scuola per far conoscere al Paese questa immane tragedia, così come il gesto compiuto dai presidenti della repubblica italiana e slovena con la stretta di mano a Basovizza.
Nella giornata odierna lo stand della Regione, caratterizzato dal brand “Io sono Friuli Venezia Giulia”, ha ospitato i racconti delle città di Pordenone con gli autori Enrico Galiano e Andrea Maggi, nonché quelli su Gorizia con Marco Revelli ma anche l’arte del viaggio con Mauro Daltin e Luigi Nacci. Molto seguiti anche gli eventi dedicati alla poesia, realizzati in collaborazione con pordenonelegge.