Nel 1878, la nobildonna Rosa, di origine moldava, figlia del barone Franz Kuhn von Kuhnenfeld, ufficiale di Stato maggiore asburgico, convolò a nozze con il conte Giulio Cesare di Strassoldo.
La vedovanza anticipata.
Dal matrimonio, nacquero due figli: Rosa e Giulio Cesare. Nel 1893, a 37 anni, Rosa rimase vedova a causa dell’operazione di appendicite non riuscita cui si era sottoposto il marito conte Giulio Cesare in una clinica a Vienna.
La nobildonna Rosa non si perse d’animo: organizzò una pileria per il riso trasformando e riadattando a risiera il vecchio mulino delle farine del maniero.
Da tutto il vicinato di Strassoldo, portavano il riso che, debitamente preparato e confezionato, raggiungeva le mense viennesi della corte e della nobiltà non solo a Vienna, ma anche le mense in tutta la mitteleuropa, organizzando un ricco commercio, con dimostrazione di grande abilità imprenditoriale e manageriale.