Poco distante dal centro storico di Cividale, tra il 1442 e il 1452, è stato costruito un ponte sul fiume Natisone su progetto dell’architetto Jacopo Daguro da Bissone, terminato dal capomastro Erardo da Villaco. Il ponte, molto ardito, molto alto sul letto del fiume con due campate e un unico pilastro posto in mezzo al fiume, nel tempo è diventato il simbolo di Cividale.
La ricostruzione del 1917.
Il ponte, distrutto nel 1917 nel corso della prima guerra mondiale a seguito della disfatta di Caporetto, fu ricostruito sui rilievi rimasti integri esattamente come l’originale dagli ingegneri dell’esercito austro-ungarico. Nel 1939, per ragioni di sicurezza, fu aggiunto al ponte il parapetto in pietra.
La leggenda vuole che il ponte sia stato costruito in una sola notte dal Diavolo con l’aiuto di sua madre che portò nel grembiule il blocco di pietra che sorregge il pilastro tra le due arcate, patteggiando con i cividalesi, per il pagamento dei lavori, l’anima del primo essere vivente che l’avesse attraversato.
Il patto col Diavolo.
Al momento di saldare i conti con il Diavolo per la costruzione del ponte, i cividalesi, grazie ad una furberia, fecero rotolare sul ponte una pagnotta di pane con all’interno una bistecca di carne. La pagnotta ripiena di carne fu fatta inseguire da un affamato cane tenuto appositamente a digiuno per qualche ora, il quale si precipitò di gran corsa a rincorrere la pagnotta per conquistare il succulento pranzetto.
Furibondo per essere stato giocato, il Diavolo pietrificò la povera bestiola nello scoglio che si trova sul fiume. Ancor oggi, il cane lo si può vedere pietrificato.