A Casa Cavazzini a Udine da ottobre la mostra “La forma dell’infinito”.
Una chiave per entrare nell’arte moderna e contemporanea, scoprendone l’intenzione fondamentale, quella di rendere visibile che in ogni angolo del mondo, dietro la prima apparenza delle cose, specialmente dentro l’essere umano, abita un’immensa aspirazione a trovare l’infinito. Ma anche, quando si pensa di non poterlo trovare, una acerba pena.
Ruota attorno a questo concetto “La forma dell’infinito”, l’esposizione internazionale organizzata dal Comune di Udine e dal Comitato San Floriano di Illegio, che sarà ospitata, a partire dal 16 ottobre 2021 a Casa Cavazzini Museo di arte moderna e contemporanea di Udine. La mostra, che sarà visitabile fino al 27 marzo 2022, è stata presentata oggi nella sede dell’amministrazione comunale alla presenza del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, degli assessori alla Cultura, Fabrizio Cigolot, e al Turismo e grandi eventi, Maurizio Franz, dell’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, oltre ovviamente al curatore della mostra don Alessio Geretti.
“Il desiderio di tutto ciò muove l’evoluzione – ha spiegato Geretti –, stimola le arti e inquieta il cuore. L’arte dà forma a questa tensione incantevole e misteriosa, rappresentando intuizioni, enigmi, nostalgie, ricerche, preghiere o, per chi vede solo la materia e il tempo che sfugge, il dolore di una finitezza senza prospettive e senza senso. La sfida di ogni arte, specialmente nell’età moderna e contemporanea, è far venire alla luce che l’uomo è una gigantesca domanda di infinito. Nella mostra linee, colori e materie hanno il potere di farcelo sfiorare”.
Negli auspici degli organizzatori, la mostra “condurrà decine di migliaia di visitatori tra le sale di Casa Cavazzini – ha proseguito don Alessio –, in contatto privilegiato con opere da capogiro, quasi 70 provenienti dai musei di tutta Europa”. A Udine don Geretti promette infatti di far arrivare opere firmate dai più grandi geni dell’arte degli ultimi due secoli, da Friedrich a Van Gogh a Gauguin, da Monet a Picasso, da Franz Marc a Kandinsky, da Chagall a Dalì a Rothko, fino a De Chirico, Fontana e Vedova.
“In sette passi la mostra infiammerà i sensi e il pensiero – conclude il curatore – scenari che evocano il senso dell’immensità, l’esperienza del tempo che passa e il desiderio dell’eternità, la nostra coscienza, sempre drammaticamente in bilico tra finito e infinito; gli artisti che hanno inteso farci vedere lo slancio verso l’infinito. Ma anche quelli che invece lamentano che siamo condannati a un’insostenibile finitezza e, infine, due possibili vie, quella nostra per sfiorare l’infinito e quella del Mistero che decide di venirci incontro”.
“Da anni – ha dichiarato il sindaco di Udine Pietro Fontanini – il nome di don Geretti e del Comitato San Floriano di Illegio sono, a livello internazionale, sinonimo di un’arte intesa non solo nella sua dimensione figurativa, ma come sintesi di tutti quegli ambiti intellettuali e spirituali ai quali, da sempre, l’uomo dedica le sue migliori energie alla ricerca del senso profondo del nostro esistere. Ed è un vero e proprio viaggio quello attraverso il quale ci condurrà Don Geretti, ideatore e curatore della grande esposizione di capolavori provenienti da tutto il mondo che questa amministrazione ha l’onore di organizzare nella città di Udine a partire dal prossimo mese di ottobre; un viaggio alla ricerca di noi stessi”.