L’esposizione nel castello di Udine dal 3 marzo al 27 febbraio 2022.
Raccontare, secondo un approccio interdisciplinare, come furono usate le grotte in Friuli Venezia Giulia a partire dalla Preistoria, attraverso le tracce lasciate dagli animali e dagli uomini che le hanno frequentate.
E’ l’obiettivo della mostra “Antichi abitatori delle grotte in Friuli”, proposta nel Castello del capoluogo friulano dal Museo Archeologico di Udine e dal Museo Friulano di Storia Naturale, in chiusura della manifestazione Esof 2020 “Science of citizens”.
L’evento espositivo, promosso dall’assessorato comunale alla Cultura e curato da Giuseppe Muscio e Paola Visentini, è in programma da domani, 3 marzo, fino al 27 febbraio 2022, ed è stato presentato oggi nel capoluogo friulano. “Il valore di questa mostra e del catalogo che la accompagna – ha detto il sindaco di Udine Pietro Fontanini -, sta soprattuto nel fatto di aver saputo legare le vicende umane degli studiosi e degli appassionati al loro contesto storico e alla dimensione archeologica e antropologica. In questo modo – ha aggiunto – ci aiuta a capire le complesse conoscenze degli antichi abitatori del Friuli e a ricostruire le vie del commercio”.
Dalla fine dell’Ottocento a oggi, sono oltre 800 le grotte del settore prealpino orientale, dalle Valli del Torre sino a quelle del Natisone e dello Judrio, esplorate ed inserite nell’apposito catasto.
L’esposizione si articola in quattro sale, su circa 250 mq, ed è collegata all’esposizione permanente del Museo Archeologico. La prima sala racconta il carsismo in regione e i contatti e le interazioni delle aree friulane soprattutto nel 3° millennio a.C., la seconda sala racconta la ricerca archeologica e speleologica, la terza si concentra sulle Valli del Natisone nella preistoria più antica. Nella quarta sala, si trovano di nuovo elementi delle Valli del Natisone ma del III millennio a.C., con un approfondimento relativo alla fauna rinvenute in grotta.