Tradizione vuole che, quando si cattura una magne (serpente) non vada uccisa perché il gesto non porterebbe bene. Si racconta, che una volta è accaduto che un pastore portasse a pascolare le mucche su un prato; una di loro andava a pascolare sempre sullo stesso posto, ma quando a sera era ora di mungerla, non aveva una sola goccia di latte.
La curiosità del pastore.
Il pastore friulano, incuriosito dal fatto, seguì la mucca e vide che, ad un certo momento, una magne si attaccava alle mammelle e ne succhiava il latte. Il pastore, catturato il serpente, fu molto sorpreso nel vedere che sulla testa aveva due cornetti molto luccicanti che brillavano di una luce speciale.
Portò la magne dall’orologiaio del paese che vendeva anche gioielli e questi, dopo aver attentamente esaminato le due corna, gli assicurò che erano due brillanti di una speciale e rara qualità, che così belli non ne aveva mai visti, ma lui non aveva i soldi per poterli acquistare.
Il regalo della magne.
L’orologiaio allora chiamò un suo collega che aveva un gran negozio di gioielleria in città e, in men che non si dica, gli acquistò i due brillanti. Il pastore, diventato ricco, non abbandonò il lavoro, continuò a pascolare le mucche e a fare il formaggio che vendeva nei negozi in città. Una parte del latte la donava alle famiglie povere che avevano tanti bambini piccoli, una parte del formaggio la regalava alle persone bisognose, soprattutto quelle anziane.