Mattinata, una delle più belle poesie delle letteratura italiana, scritta dal soldato semplice Giuseppe Ungaretti del 19° Reggimento di Fanteria, il 26 gennaio 1917 a Santa Maria La Longa, in quel tempo, a riposo per qualche giorno, con i commilitoni delle trincee del fronte del Carso dove il Reggimento era spiegato.
Il contributo del territorio friulano.
Il Friuli ha profondamente segnato e ispirato Giuseppe Ungaretti (1888-1970) che vi scrisse tra le più suggestive poesie della sua intensa e splendida produzione. Sul Carso, il poeta “conobbe il senso della pietre, il senso della nemica e indifferente e refrattaria pietrosa natura, o il senso dell’abbandono docile dell’universale armonia”, come scrisse Leone Piccioni.
Scriveva ovunque il poeta-soldato Ungaretti, componeva di slancio, di getto, senza alcuno sforzo intellettuale. I compagni di trincea ed armi lo ricordano sdraiato sulla terra, con in mano una piccola consumata matita, sempre intento a scrivere su qualsiasi semplice carta, dove erano fissati quei versi meravigliosi per cui lo scrittore Thomas Mann ebbe a dire: “realmente io penso che Ungaretti sia sconvolgente. La sua intensità ti annienta”.
La terra del Friuli e il Carso sono stati luoghi per un’importante esperienza letteraria che hanno ispirato alcune fra le più belle ed intense poesie di Ungaretti, fra cui “Mattinata”, “A riposo”, “Silenzio”, “Fase d’Oriente”, “In memoria”, “Tramonto”, “Nostalgia”, “Italia”, “Sonnolenza”, “Risvegli”, “Perché?”, “Universo”, “Stasera”, “La notte bella”.