In Carnia, si chiamavano voras (uomini e donne) sia quanti andavano a giornata a pagamento, sia quanti “prestavano” l’opera per contraccambio. Ciò si faceva soprattutto a primavera per i trasporti a schiena del letame e per i lavori della fienagione.
I compiti delle donne.
In questa stagione, restavano ben pochi uomini nei paesi carnici: quelli che non erano emigrati, si trovavano all’alpeggio, pertanto erano in maggioranza le donne a provvedere alle fienagioni.
Come in Friuli sono sorte le latterie sociali turnarie (una delle poche forme associative in pianura), in montagna questo lavoro, dapprima famigliare, raggruppò poi il vicinato, indi sorsero le latterie.
Il lavoro nel bosco.
Lavoro veramente epico era quello del bosco, sia nella pericolosa fase dell’abbattimento delle grandi piante, sia per la loro conduzione a puart di boris, e ancor più per la conduzione (menade) dei tronchi, lungo i corsi torrentizi dei nostri fiumi, sciolti o in zattere.
Di contro alle enormi fatiche e lotte della nostra gente contro le avversità naturali e non, si osservavano una sopportazione sociale, una disciplina morale e un fatalismo ormai sconosciuti.