Racconta la tradizione che gli antichi appartenenti al casato degli Arcano fossero persone dure, decise e di pochi scrupoli. Il rampollo Francesco d’Arcano non conobbe il babbo perché assassinato in duello e lui stesso era stato allontanato dal feudo perché aveva ucciso, dopo una furibonda discussione, il cugino Agricano, colpevole di aver sposato Anna di Strassoldo, sua madre, sottraendogli il patrimonio ereditario.
Il macabro delitto.
Nel 1634, Francesco d’Arcano convolò a nozze con la nobile Todeschina di Prampero, già vedova e non amata in famiglia a causa del suo carattere duro, violento e ribelle. Il matrimonio a causa dei caratteri degli sposi durò poco: Francesco, nel corso di un diverbio, finì per accoltellare la moglie Todeschina, la quale, prima di morire, intingendo le mani nel sangue, ebbe la forza di scrivere sul muro della stanza del castello le sue iniziali “TP”, rimaste ben visibili fino al 1976, quando il rovinoso terremoto cancellò in Friuli molta storia e molte storie.
Francesco d’Arcano ritagliò dal vestito della moglie assassinata la parte insanguinata dov’era stata colpita dalla lama del pugnale e volle che fosse conservato “unito et indiviso, in questa nostra casa arcana a monito per li nostri discendenti et per le muglie loro”.
Il ritrovamento del corpo di Todeschina.
Dopo di che, Francesco d’Arcano fece murare in una parete del castello la moglie Todeschina di Prampero, i cui resti furono rinvenuti negli ultimi anni del ‘900, nel corso dei lavori di ristrutturazione del castello. Ancora oggi è conservato nel maniero il poco rassicurante “cimelio” di tessuto.