Il Friuli Venezia Giulia nel nuovo film di Mirko Locatelli.
Un rapporto intimo con il territorio, in una natura che racconta e si ritaglia un luogo da protagonista. “La memoria del mondo”, il nuovo film di Mirko Locatelli con la sceneggiatura di Giuditta Tarantelli e prodotto da Strani Film, con Rai Cinema e FVG Film Commission – Film Fund, è stato presentato oggi all’albergo ristorante il Caneo (Fossalon), quartier generale della troupe. Adrien, studioso d’arte e biografo dell’artista visivo Ernst Bollinger, si ritrova impantanato nella storia di cui è autore, coprotagonista del capitolo conclusivo della vita artistica del grande maestro. Immersi nell’atmosfera rarefatta di una laguna invernale, i due uomini, accompagnati da un giovane barcaiolo, condivideranno l’esperienza di un pellegrinaggio laico alla ricerca di una donna scomparsa, ritrovandosi ad esplorare territori interiori inaspettati e a riconoscersi figli di una memoria comune. Questa, in breve, la storia che il regista milanese Locatelli ha ambientato totalmente in Friuli Venezia Giulia. Il primo ciak è stato battuto il 14 febbraio, per un totale di sei settimane di riprese che spaziano dalla laguna di Grado a Trieste, passando per la pedemontana pordenonese, toccando, nel dettaglio, le grotte di Pradis a Clauzetto e il borgo di Movada a Tramonti di Sotto, le riserve naturali di Isola della Cona e della Valle Cavanata, la foce dell’Isonzo, il villaggio di Punta Sdobba, Grado con le terme e alcuni alberghi (Grand Hotel Astoria e albergo Caneo) e Trieste, con il Magazzino 26.
Il quarto lungometraggio di Locatelli, scritto assieme a Giuditta Tarantelli, è frutto di un lavoro iniziato più di tre anni fa, ha un approccio simile a quella del documentario e ha potuto contare su una troupe leggera, ma è stato realizzato con grande coinvolgimento, condivisione e una sinergia che si è instaurata tra la stessa produzione e chi vive queste terre. Nel corso dell’incontro il regista ha sottolineato proprio l’importanza del territorio e delle relazioni che si creano con i suoi abitanti: la storia nasce, si sviluppa e si concretizza proprio a partire da un luogo e in questa pellicola la natura gioca un ruolo predominante.
Nel 2017 il regista milanese aveva già girato nel capoluogo giuliano e sul Collio “Isabelle”, film con Ariane Ascaride nei panni di un’astrofisica francese che, dietro la vita apparentemente tranquilla nella sua casa tra i vigneti, nasconde un inconfessabile segreto. Mirko Locatelli e la moglie, la sceneggiatrice e produttrice Giuditta Tarantelli dal Friuli Venezia Giulia non se ne sono mai andati: dal 2016 hanno aperto una sede triestina della loro casa di produzione Strani Film, che produce anche “La memoria del mondo” insieme a Rai Cinema e col supporto della FVG Film Commission.