Tratto da “Leggende Friulane, Forni di Sotto, Ai siet di Ravadòi”, del 1890, Società Filologica Friulana.
Par furlan.
IL DRAC
Il Drac a l’è un vucèl grant e dut furnit di pieres prezioses. Al abite par ordenàri ‘ta la dàupe di Rovaléit e qualchi volte ancie ta che di Lavres. Di dì al stà simpri scundut, e di not al si mòuf di rar di rar. Il viàz ch’al fas a l’è da une di chistis clàupes al Pich di Miesdì.
Al va par àiar come ‘ne mule e al lasse davùr di sé une strisce come di faliscies di fuco. Chistes faliscies a no è atri che il splendor da las pieres. A podèili capa, a si deventares siòrs.
In italiano.
IL DRAGO
Il drago è un grande uccello, ricoperto da pietre preziose. Abita di solito nella valle di Rovaleit e qualche volta anche in quella di Lavres. Durante il giorno, sta sempre nascosto, e di notte si muove raramente. Il viaggio che percorre va da queste rampate al Picco di Mezzogiorno.
Vola in aria come una nuvola e lascia dietro di sè una striscia, come se fossero scintille di fuoco. Queste scintille non sono altro che lo splendore delle pietre. A poterle acchiappare, si diventerebbe ricchi.