In Slovenia è un risultato storico.
L’istroveneto è stato inserito come dialetto nel Registro dei Beni culturali immateriali del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia. Ad aver certificato il riconoscimento anche la Gazzetta ufficiale, che il 22 luglio scorso ha confermato che il dialetto appartiene alla categoria “Tradizione e letteratura tramandate oralmente”.
L’iter per il riconoscimento.
La strada per questo traguardo è iniziata con una mozione presentata nel 2015 dal consigliere Roberto Battelli, che al tempo era deputato italiano alla Camera di Slovenia. Il passo successivo è stata la mozione diventata richiesta ufficiale nel 2016 a Lubiana. Nel 2019 Tanja Roženbergar, direttore del Museo etnografico sloveno e coordinatore per la tutela del patrimonio culturale immateriale di Slovenia, ha confermato che la richiesta rispettava tutti i criteri necessari. Così, l’istroveneto poteva essere iscritto nel Registro.
Il successo.
Il riconoscimento è significativo per la comunità italiana autoctona nell’Istria slovena, perché risulta essere un chiaro segnale di presenza e attività. È un successo fondamentale per la cultura veneta e per le comunità italiane che in questi anni in Istria hanno difeso la loro identità.
L’Unione Italiana non vuole fermarsi. Infatti ha presentato la richiesta di riconoscimento del dialetto istroveneto anche nel Registro del patrimonio culturale immateriale della Croazia. La risposta da Zagabria deve ancora arrivare.