La storia della sedia in Friuli.
Anticamente, quando una giovane coppia voleva rendere noto il loro legame il giovane si recava a casa della fidanzata, con una sedia, e si chiedeva di parlare con lei. Se la famiglia accettava, l’innamorato era autorizzato a venire a trovarla nei giorni pari e la domenica, purchè sempre in presenza di un familiare di lei.
Durante, queste visite i due innamorati sedevano fianco a fianco facendo piccoli lavori domestici, come sgranare le pannocchie. Quando invece il giovane non era presente, la sedia, spesso ornata con nastri e il nome del giovane, veniva messa fuori dall’uscio di casa per far conoscere il nuovo legame alla comunità.
Questa grande enfasi sul ruolo della ‘sedia’ non deve sorprendere, perché il Friuli rimane la ‘patria’ di questo mobile. Ricordiamo che qui nasce il cosiddetto ‘Distretto della Sedia’, all’incrocio tra i comuni di Corono di Rosazzo e San Giovanni al Natisone. Il famoso Triangolo della Sedia (l’omonimo monumento fu demolito il 20 dicembre 2016) si allargò poi nel secondo dopoguerra a undici comuni della provincia di Udine.
In età moderna, tra XVI e XVIII secolo, i migliori falegnami ‘della sedia’ friulana erano di origine carnica, stanziati nella Principesca Contea d Gorizia, a Mariano del Friuli e a Cormons. Erano artigiani rinomati, noti per la grande abilità nella costruzione specie delle sedie impagliate. Il materiale proveniva dal bosco di Ternova, il cui legname poteva essere tagliato dietro autorizzazione dell’imperatrice in persona, Maria Teresa d’Asburgo.