Il regalo del battesimo.
Anticamente, in Friuli, c’erano tantissime tradizioni che regolavano il battesimo di un neonato; innanzitutto il bambino e i suoi accompagnatori dovevano recarsi in chiesa in modo riservato.
Poi, dovevano percorrere la navata senza mai voltarsi indietro o il bambino sarebbe cresciuto curioso o sarebbe rimasto celibe.
All’uscita dalla chiesa occorreva trasportare l’infante in modo che rivolgesse sempre il viso verso la porta. Percorrendo la strada di ritorno a casa i genitori donavano una forma di pane alla prima persona povera che incontravano e distribuivano dolcetti ai bambini incrociati lungo la via.
Il battesimo era all’epoca fondamentale per altissima mortalità infantile; dall’età moderna, nel XVI secolo, sono all’ottocento, vi erano malattie e incidenti che abbassavano drasticamente l’età media. Pertanto le famiglie, molto religiose, volevano assicurarsi che proprio figlio non finisse nel limbo, perché non era stato battezzato. Si trattava della salvezza dell’anima e cioè di una faccenda, specie in campagna dove predominava un forte senso religioso, fondamentale. Da qui anche le tante superstizioni, connesse a precedenti riti pagani. Aveva, ad esempio, una grande importanza anche la scelta dei nomi, oltre che il giorno e l’ora della nascita del bimbetto.