Grazie ai Cobenzl e all’Icm Gorizia torna ad essere capitale in Europa

Il 4 e 5 dicembre, online, il convegno dell’Icm di Gorizia.

Il 4 e 5 dicembre Gorizia torna ad essere capitale in Europa. Questo grazie ai Cobenzl, la storica famiglia goriziana che dal XVI al XIX secolo fu protagonista della politica, della diplomazia e dell’arte, al centro della nuova tappa del 55° incontro culturale mitteleuropeo organizzato dall’Icm in collaborazione con il centro studi Rizzatti.

Il convegno, in modalità online, porterà all’attenzione del pubblico i risultati del grande progetto di ricerca che ha coinvolto, in poco di più di un anno, esperti da Italia, Francia, Russia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Slovenia e Bielorussia. Attraverso le pagine Facebook e Youtube di Icm sarà infatti possibile a tutti scoprire la “famiglia goriziana più famosa in Europa” attraverso notizie e curiosità inedite che scavalcano di gran lunga i confini locali. Ce n’è per tutti i gusti: dalla politica all’arte, dalla diplomazia alla moda, religione fino alla musica.

I Cobenzl hanno lasciato un’impronta riconoscibile nei più diversi ambiti. Dopo un’entrata in scena all’inizio del Cinquecento, si mettono in luce prima con Giovanni (Hans), protagonista di missioni diplomatiche in Russia grazie alla sua profonda conoscenza di lingue e costumi dell’Est Europa, poi con il gesuita Raffaele, autore di vivaci libelli durante la Controriforma, per giungere alle generazioni di statisti, amministratori e diplomatici che tra Seicento e Ottocento arrivano a governare l’impero asburgico.

Alla due giorni, dopo i saluti delle autorità, interverranno gli autori di alcuni dei saggi raccolti nel volume sui Cobenzl che sarà pubblicato nelle prossime settimane. Protagonisti del progetto sono anche i giovani che partecipano sia al concorso il cui vincitore sarà premiato venerdì mattina, sia alla conferenza insieme ai loro docenti delle scuole superiori isontine.

“Un successo oltre le attese – commenta Alessio Stasi, uno dei coordinatori del progetto –.In effetti la pandemia ha complicato di molto il lavoro della trentina di studiosi che hanno raccolto l’appello a collaborare. Con archivi e biblioteche chiusi per mesi, non solo in Italia ma anche all’estero, l’opera dei ricercatori si è rivelata più complessa del previsto. Ma le istituzioni locali ci sono state vicine: dai finanziatori del progetto quali Regione Fvg, Fondazione Carigo, Cassa Rurale Fvg e Comune di Gorizia, che ha concesso il patrocinio assieme al Comune di Mossa, all’Archivio di Stato di Gorizia, biblioteca statale sontina e Fondazione Coronini, partner con cui abbiamo attivato in questi mesi una collaborazione vincente”.