Cecchetto pubblica per Porto Seguro un saggio sul genio di Casarsa.
Il 2 novembre del 1975, sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia a Roma, veniva ritrovato il cadavere di Pier Paolo Pasolini. Quarantacinque anni dopo, la docente e scrittrice milanese, Annamaria Cecchetto, pubblica per Porto Seguro Editore “ Gesù secondo Pasolini. ‘L’usignolo della Chiesa Cattolica’ e ‘Il Vangelo secondo Matteo’ nella luce del sacro”, un saggio che rivela il tentativo di esplorare le tracce del trascendente nel cuore dell’uomo, l’impronta di una parola che prende forma nella poesia.
Affascinata dall’attrazione esercitata dal sacro su un’anima religiosa senza religione, il saggio racconta i tratti di una personalità inquieta come quella di Pasolini attraverso due opere, Il Vangelo secondo Matteo (1964) e L’usignolo della Chiesa Cattolica (1958).
Il volume vuole essere un omaggio a uno dei più straordinari e dibattuti intellettuali del Novecento perché, come scrive la stessa autrice, “non possiamo permetterci di dimenticare il genio pasoliniano, la sua lucida e profetica visione della realtà”.
L’incontro tra Cecchetto e il regista del Vangelo è avvenuto all’università quando, poco prima della laurea in Scienze Religiose, l’allora studentessa scelse di mettersi in ascolto di un “credente senza fede” come David Maria Turoldo definì Pasolini. “Desideravo – spiega l’autrice – proseguire il cammino di ricerca che da sempre mi affascina, ovvero il tentativo, attraverso la letteratura, di esplorare le tracce del trascendente nel cuore dell’uomo, l’impronta cristologica in personalità inquiete come quella del Nostro”.
È così che Cecchetto si è inoltrata nel complesso e vasto mondo pasoliniano privilegiando le due opere. “Il mio saggio – chiarisce – non ha la pretesa di essere esaustivo, ma di offrire al lettore alcune coordinate sul tema del sacro così come lo ha vissuto lo scrittore corsaro”.