L’uomo aveva violentato una giovane conosciuta poco prima in un locale di Porcia.
Resterà sei anni in cella il trentunenne congolese che, nel febbraio del 2020, aveva abusato per quasi tutta la notte di una ragazza italiana della zona, allora poco più che ventenne, conosciuta poco prima in un locale pubblico di Porcia.
Ieri sera, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pordenone, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile di Sacile, hanno bussato alla porta dell’uomo, a Brugnera, notificandogli l’ordine definitivo di carcerazione per espiazione pena.
Cosa era successo: una notte di violenza e paura.
Una vicenda drammatica quella consumatasi nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio 2020, iniziata con un incontro casuale durante una serata come tante, in un pub. Alcuni sorrisi, qualche chiacchiera, un drink bevuto insieme, poi, a fine serata, il congolese aveva chiesto alla ragazza di essere riaccompagnato a casa. La giovane aveva acconsentito, senza sospettare minimamente quello che le sarebbe accaduto di lì a poco. Durante il tragitto, infatti, l’uomo – all’epoca ventiseienne – aveva finto un malore, per farle fermare la marcia e accostare in una zona isolata.
Sceso dalla macchina, aveva continuato a simulare il malore, salvo poi afferrarla improvvisamente quando lei gli si era avvicinata, per vedere come stesse. L’uomo l’aveva poi trascinata in un vicino boschetto, dove, tra le sterpaglie, aveva abusato a lungo di lei. Una seconda violenza era avvenuta più tardi, sempre all’aperto, quando i due stavano tornando verso la macchina. Non contento, il congolese aveva impedito alla sua vittima di rimettere in moto l’auto, se non avesse prima promesso di non denunciarlo, trattenendola in questo modo fino alle 7 di mattina.
La denuncia e l’arresto.
La giovane, disperata e umiliata, alla fine aveva finto di accettare le sue condizioni, ma, non appena era riuscita a rientrare a casa, si era recata dai Carabinieri, per denunciare la violenza subita. Le indagini immediatamente avviate dagli uomini dell’Arma avevano permesso di identificare e denunciare lo stupratore, che nel 2022 era stato condannato a otto anni di reclusione.
Ieri sera la definitiva conclusione di questa brutta storia, con il congolese che, dopo le formalità di rito, è stato portato al carcere di Pordenone, dove sconterà la sua pena.