Violenza sessuale a Pordenone, 30enne condannato a 9 anni di carcere

La giovane è stata violentata a Pordenone dopo la fine del turno di lavoro.

E’ stato condannato a 9 anni di carcere per violenza sessuale, lesioni e rapina il 30enne colombiano responsabile aver brutalmente aggredito e violentato una ragazza di 18 anni la notte tra l’8 e il 9 giugno, mentre attraversava il ponte di Adamo ed Eva a Pordenone per tornare a casa dopo il turno di lavoro. La sentenza è arrivata con rito abbreviato, che ha comportato uno sconto di un terzo della pena.

La violenza sessuale e la rapina.

L’aggressione, avvenuta intorno alle 2 di notte, ha lasciato una giovane traumatizzata e una comunità sconvolta. Il giovane ha aggredito la ragazza trascinandola per i capelli, colpendola con pugni e schiaffi, e zittendola stringendole il collo per impedirle di gridare aiuto. Dopo averla violentata, l’uomo l’ha derubata del denaro che aveva con sé.

Nonostante la violenza subita, la ragazza è riuscita a richiedere l’intervento dei carabinieri, che sono giunti sul posto e hanno avviato un’indagine accurata per individuare il responsabile.

Le indagini.

L’identificazione non è stata semplice. La vittima ha fornito una descrizione dettagliata dell’aggressore, segnalando il taglio di capelli corti, la corporatura e gli indumenti che indossava (una maglietta verde, pantaloni neri e scarpe da ginnastica). A partire da queste informazioni, i carabinieri hanno analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza, sia pubbliche che private, ricostruendo i movimenti dell’aggressore prima e dopo l’evento.

Le immagini raccolte dalle telecamere della zona hanno accertato che l’uomo l’avrebbe pedinata per un lungo tratto, prima di colpirla con pugni e schiaffi. Di fronte al tentativo della ragazza di urlare per chiedere aiuto, le ha messo le mani alla gola per strangolarla.

L’esame del DNA è stato decisivo per chiudere il cerchio delle indagini e fornire prove concrete della responsabilità dell’uomo. Il giudice ha condannato il 30enne a nove anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 200.000 euro alla vittima per i danni subiti.