Vende sciarpe dell’Udinese al Friuli, per il giudice “non c’è contraffazione”

Un 50enne era stato accusato di ricettazione e contraffazione perchè vende sciarpe dell’Udinese, il giudice lo assolve.

Nessuna contraffazione, ma semplice “tradizione familiare”. Un cinquantenne di Gonars ha visto così concludersi con un lieto fine una vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto a causa della vendita di merchandising calcistico fuori dallo stadio Friuli. L’uomo in realtà fin dagli anni Ottanta ha portato avanti la tradizione di famiglia, vendendo sciarpe, bandiere e magliette ai tifosi friulani, è stato assolto con formula piena dal tribunale di Udine.

Le accuse di ricettazione e contraffazione mosse nei suoi confronti non hanno retto in aula. Il giudice ha infatti stabilito che il fatto non costituisce reato, accogliendo la tesi difensiva. Secondo il legale, il 50enne ha sempre agito in buona fede, assicurandosi che i prodotti venduti non violassero i diritti di marchio registrato.

In altre parole, non si sarebbe trattato di materiale contraffatto, visto per esempio che le sciarpe riportavano solo frasi di incitamento storico come “Udine” o “Alè Udin”, che non rientrano tra i marchi registrati.

La vicenda risale al 18 settembre 2022, durante la partita di campionato Udinese-Inter. E’ stato allora che la Guardia di Finanza aveva contestato al venditore il possesso di numerosi articoli, tra cui sciarpe e cappellini, ritenuti contraffatti. Ma il giudice non è stato dello stesso parere.