Le Faq della Regione Fvg sui rientri dall’estero.
I dubbi erano tanti. L’ordinanza del ministro alla Salute, Roberto Speranza, relativa all’obbligo di essere sottoposti a tampone una volta rientrati da alcuni Paesi – Malta, Spagna, Grecia e Croazia – aveva lasciato più di una perplessità tra gli abitanti del Fvg. Come comportarsi? Dove è possibile sottoporsi al test?
A risolvere i quesiti ci pensano le Faq, domande a risposte frequenti, pubblicate sul sito della Regione Fvg. “Sono rientrato dalla Croazia il 12 agosto, devo fare il tampone?” recita un primo interrogativo. “No, l’ordinanza si applica per chi rientra in Italia a partire dal 13 agosto” è il responso. Un altro dubbio riguardava i lavoratori transfrontalieri in Croazia. In questo caso, viene esplicitato che “l’ordinanza non si applica ai lavoratori transfrontalieri e quindi non è necessario segnalare l’ingresso in Italia al Dipartimento di Prevenzione e nemmeno sottoporsi al tampone”. Il controllo dei movimenti, una volta rientrati dalla terra croata, è tra i compiti delle forze dell’ordine.
Ma al rientro dai Paesi interessati dal provvedimento del governo, chi mi fa il tampone? “I residenti in Fvg – si legge tra le Faq – si devono rivolgere al Dipartimento di Prevenzione di residenza/dimora; i non residenti, al Dipartimento di Prevenzione del loro territorio“. Per quanto riguarda il luogo dove recarsi a fare il tampone, la risposta recita che “al rientro è necessario contattare immediatamente il Dipartimento di Prevenzione di residenza/dimora, che darà le istruzioni per l’esecuzione del tampone“. Viene inoltre specificato che è assolutamente necessario rimanere in isolamento mentre si attende il risultato del tampone “fino a quando il Dipartimento di Prevenzione non comunicherà l’esito negativo del tampone”. Per avere il risultato ci vorranno almeno 12 ore.
“Domani ritorno dalla Spagna: ho appuntamento con una struttura privata accreditata extraregionale per il tampone. Se sarà negativo sono a posto?” è un’altra domanda. “Sì, ma ho comunque l’obbligo di comunicare al Dipartimento di Prevenzione del mio territorio che sono entrato in Italia, che ho eseguito il tampone e l’esito dello stesso“. È possibile inoltre rivolgersi ai laboratori privati delle regioni confinanti a patto che siano “accreditati dalla Regione per il test PCR SARS CoV2, ma bisogna in ogni caso segnalare l’ingresso in Italia al Dipartimento della mia Azienda Sanitaria di riferimento e comunicargli l’esito del tampone”.
“Se rientro da Croazia, Grecia, Malta o Spagna devo rimanere in isolamento fiduciario per 14 giorni?” è un ulteriore quesito. “Devo sottopormi quanto prima possibile al tampone: se il test è negativo, non devo sottostare all’isolamento fiduciario domiciliare” la risposta. Viene inoltre ricordato che anche al rientro da Bulgaria e Romania bisogna osservare l’isolamento fiduciario per 14 giorni.
E se è uno straniero ad arrivare dalla Spagna in aereo per una vacanza in Italia, come si deve comportare? Il turista dovrà consegnare al vettore aereo l’esito di un tampone eseguito nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, con test molecolare o antigenico, risultato negativo. I cittadini Ue in transito verso il proprio Paese dalla Croazia hanno invece 36 ore per lasciare l’Italia. “Sono un cittadino UE in transito verso il mio paese dalla Croazia e vorrei passare qualche giorno in Italia prima di tornare nel mio Paese: cosa devo fare?” è un’ultima domanda. “Devo segnalare l’ingresso al Dipartimento di Prevenzione della città dove intendo fermarmi e fare il tampone, restando in isolamento nella mia dimora, oppure effettuare un tampone in Croazia con test molecolare o antigenico, con risultato negativo, eseguito al massimo nelle 72 ore antecedenti all’arrivo in Italia ed esibirlo ad eventuali controlli delle autorità” recita la risposta.