Ritenuto socialmente pericoloso: straniero espulso e accompagnato alla frontiera

La polizia di Udine ha eseguito il provvedimento di espulsione.

La Polizia di Stato di Udine ha proceduto all’espulsione e al rimpatrio coatto di un cittadino nigeriano accusato di gravi reati in ambito familiare. L’operazione è stata eseguita dal personale dell’Ufficio Immigrazione e delle squadre specializzate, concludendosi con l’accompagnamento alla frontiera di Bologna per il rientro in Nigeria.

Un passato segnato da reati familiari

L’uomo, giunto in Italia il 10 settembre 2003 all’aeroporto di Milano Malpensa, aveva inizialmente ottenuto un permesso di soggiorno per motivi familiari dalla Questura di Verona. Tuttavia, la sua permanenza nel Paese è stata caratterizzata da numerosi episodi delittuosi in ambito familiare, che hanno portato al ritiro del permesso di soggiorno per motivi giudiziari.

Le autorità hanno evidenziato che, a causa della reiterata condotta criminale, l’uomo è stato sottoposto a diverse misure di sicurezza, inclusa la detenzione presso un ospedale psichiatrico giudiziario per due anni, poi prorogata. In seguito, la misura detentiva è stata sostituita con un ricovero in casa di cura e custodia e, infine, con la libertà vigilata provvisoria presso una comunità terapeutica.

La decisione del rimpatrio

Nel mese di novembre 2024, il cittadino aveva manifestato l’intenzione di rientrare nel suo Paese natale, sospendendo la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari. Tale decisione, unita alla sua lunga storia di reati e instabilità, ha accelerato l’emissione del decreto di espulsione da parte del Prefetto di Udine e l’ordine di accompagnamento immediato alla frontiera da parte del Questore.

L’espulsione è stata notificata nella mattinata del 16 dicembre 2024 e, immediatamente dopo, è stato avviato il rimpatrio coatto, gestito da personale specializzato della Questura di Udine. L’uomo è stato scortato fino all’aeroporto di Bologna, da cui è stato imbarcato per la Nigeria.